Allarme per la libertà di espressione. Incontro organizzato dall’Anpi presso la sede della Federazione nazionale della stampa
I motivi per preoccuparsi per questo allarme non mancano. E non mancano gli esempi, come e successo a diversi intellettuali e docenti universitari ‘colpevoli’ di aver avanzato critiche verso componenti dell’attuale governo.
Così è capitato a Donatella Di Cesare, filosofa e ordinaria di filosofia teoretica a La Sapienza, che recentemente è stata rinviata a giudizio e denunciata per diffamazione, per aver criticato la formula della “sostituzione etnica” citata dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al congresso Cisal del 18 aprile 2023, una dichiarazione che aveva suscitato molto scalpore. Ma non è la sola che si dovrà difendere in tribunale per aver criticato un esponente di governo. Per la stessa ragione è stato querelato Tomaso Montanari, storico dell’arte, saggista e rettore dell’Università per stranieri di Siena. E il 16 aprile davanti ai giudici si dovrà presentare il docente universitario, filologo e storico Luciano Canfora, querelato da Giorgia Meloni per aver definito la premier “neonazista nell’animo”.
Per l’Anpi si tratta di episodi gravi che pongono una domanda: “Tutti hanno (ancora) il diritto di manifestare il proprio pensiero?”. Un interrogativo che è anche il titolo dell’incontro organizzato presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana, in via delle Botteghe Oscure 54.
“Il diritto costituzionale di esprimere le proprie idee è quotidianamente messo in discussione da una destra al governo che ha pulsioni repressive e autoritarie – spiegano dall’Anpi – La “democratura” sembra la prospettiva di un atteggiamento che calpesta l’autonomia e l’indipendenza di chi pensa e scrive. E’ la triste novità italiana. Chi si oppone è querelato o messo all’indice”.
Durante la mattinata si sono succeduti gli interventi di Donatella Di Cesare, Tomaso Montanari, Luciano Canfora, dello storico Davide Conti e del presidente nazionale ANPI Gianfranco Pagliarulo. L’incontro è stato coordinato da Vincenzo Vita, garante dell’Associazione Articolo 21. Hanno aderito varie associazioni e attivisti della Rete NoBavaglio.