Ancora denunce di ritardi dai Comitati a difesa dell’ospedale di Gemona

Quando sarà operativo il reparto di riabilitazione cardiologica e neurologica al  San Michele, collegato al Gervasutta, previsto nella legge di riforma sanitaria Fedriga/Riccardi del 2019? Se lo chiedono in maniera polemica i Comitati a difesa ospedale di Gemona che spiegano: al terzo piano del nosocomio, dove dovrebbe teoricamente essere collocato il reparto, stanno lavorando, ma la nostra preoccupazione non riguarda la parte strutturale, bensì la ricerca del personale che dovrà gestirlo. Si tratta infatti di ben cinquanta figure professionali, fra cui 8 medici specialisti, oltre a 30 infermieri e oss, oltre ad altre figure tecniche ed amministrative. Come intende muoversi l’Asufc in tal senso, considerato che il nuovo Gervasutta è stato appena inaugurato e non sembra che in azienda abbondi il personale? Domande legittime che i Comitati gemonesi a difesa dell’ospedale cittadino pongono anche alla Regione e che, scrivono, meritano risposte concrete dopo 5 anni. Oltretutto, aggiungono, sarà previsto il pronto soccorso per le eventuali emergenze al posto dell’attuale punto di primo intervento, vista la gravità dei pazienti che saranno qui ricoverati e la lontananza da ospedali dotati di strutture adeguate e soprattutto di un’area di emergenza: Anche in questo caso, chiosano da Gemona, aspettiamo doverose risposte. Ma i comitati segnalano anche un’altra grave mancanza di interesse per il San Michele, dove è stata appena smontata la vecchia tac, che era stata già usata prima a Tolmezzo e ora sembra che a Gemona arriverà la tac ora in esercizio a Udine. Visto che la Regione con i fondi del pnrr ne ha acquistate ben 6, perché non acquistarne 7, considerato che Agenas  segnala che il macchinario in regione per oltre il 50% è superiore ai 10 anni e quindi obsoleto? Chi prende le decisioni all’Arcs ne è o era a conoscenza?