Articolo Uno diventa partito, scelta identitaria per ricompattare le fila al di là delle Europee. Il Friulano Carlo Pegorer eletto tesoriere
L’accelerazione necessaria in preparazione delle Europee, sta almeno determinando un chiarimento di campo nelle forze politiche a sinistra. Così ad un anno dalla batosta del 4 marzo 2018 e il naufragio del cartello elettorale di Leu, il chiarimento si sta facendo progettuale. Se da un lato, sotto il nuovo simbolo “La sinistra” si sono coagulate Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, aderenti a livello europeo ai gruppi Gue/Ngl – European Left, dall’altro Articolo Uno- Mdp ha preso le sue decisioni coraggiose nella due giorni di Bologna. Insomma non solo Roberto Speranza e compagni non si sciolgono tornando magari alla spicciolata nel Pd come pronosticato da molti, ma al contrario rilanciano il proprio ruolo abbandonando la forma provvisoria di movimento per diventare compiutamente partito. Per questo sparirà da bandiere e simboli la sigla Mdp (Movimento democratico e progressista) per rimanere solo Articolo Uno. Una scelta precisa e distintiva per evitare che la parola “movimento” potesse creare fraintendimenti e lasciando invece il riferimento identitario costituzionale.
L’assemblea bolognese, nella quale era presente una delegazione dal Fvg con il segretario regionale Mauro Cedarmas,
era necessaria per chiarire e sciogliere ogni prognosi partendo dal fatto di ribadire la propria volontà di esistere e di rilanciare le proprie politiche in autonomia. Fra l’altro il friulano Carlo Pegorer è stato eletto all’unanimità tesoriere del Partito. In gioco spiegano da Bologna non c’è un problema di leadership nazionale interna e neppure la semplice collocazione rispetto alle europee che sarà oggetto di discussione successiva e di documento direzionale apposito, anche perchè è condizionata dalla trattativa con il segretario del Pd Zingaretti. Una eventuale partecipazione con candidature nel listone unitario con il Partito democratico così come paventato in alcune aperture mediatiche del segretario Pd resta una possibilità ma non è l’unica anche se una raccolta firme per presentarsi in forma autonoma appare una missione complicatissima. Resta inoltre il problema di fondo che questa lista unitaria faccia riferimento chiaro al Pse mentre altre forze presenti in lista sembrano orientate in maniera diversa. Almeno dal punto di vista “grafico” le cose non sono chiare: il riferimento è a Siamo Europei di Carlo Calenda, che nel logo presentato giorni fa da Zingaretti appariva occupare uno spazio ben maggiore rispetto a quello riservato al Pse. Del resto è nota che la diffidenza è reciproca tanto che lo stesso Calenda, che oggi è in Fvg, non perde occasione per ripetere che per lui candidare qualcuno di Articolo Uno nella lista Pd-Siamo Europei “è un errore”.
In attesa di capire come si evolverà la situazione può essere utile vedere la registrazione dei lavori dell’assemblea di Bologna che era trasmessa in streaming o visibile nelle registrazioni sul canale youtube
per i più tradizionalisti pubblichiamo la relazione introduttiva integrale di Roberto Speranza, coordinatore nazionale, dell’Assemblea congressuale di Articolo1 in corso di svolgimento a Bologna.