Assegno di ricerca congiunto Uniud-Uniuts su uno studio dedicato al settore culturale e creativo

Le università di Udine e Trieste hanno attivato congiuntamente un assegno di ricerca nell’ambito dell’indagine sulle “Caratteristiche del tessuto imprenditoriale e professionale, della produzione artistico-culturale e strategie di sviluppo per il Friuli Venezia Giulia”, prevista dal progetto B “Osservatorio sui fabbisogni formativi e professionali del settore culturale e ricreativo” nell’ambito del relativo Polo tecnico professionale del Friuli Venezia Giulia (PS54), di cui è capofila l’Istituto statale d’istruzione superiore “Galileo Galilei” di Gorizia, finanziato dal Fondo sociale europeo, dalla Repubblica Italiana e dalla Regione Friuli Venezia Giulia – Direzione Lavoro formazione e istruzione. Entro il Polo tecnico professionale il progetto B è coordinato da Ires Fvg Impresa sociale.

Per l’ateneo friulano il partner di riferimento è il Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società (Dill), per quello giuliano il Dipartimento di Scienze politiche e sociali (Dispes). Il responsabile scientifico della ricerca è Nicola Strizzolo dell’Università di Udine, coadiuvato da Moreno Zago dell’Università di Trieste.

La domanda di partecipazione alla selezione, per titoli, per l’attribuzione dell’assegno, deve essere presentata entro le 14 del 30 agosto. Il bando (disponibile online https://www.uniud.it/it/albo-ufficiale, n. 823), è riservato ai candidati in possesso del dottorato di ricerca (o titolo equivalente conseguito all’estero) e di un curriculum scientifico professionale idoneo. La domanda deve essere compilata utilizzando la procedura online disponibile all’indirizzo web https://pica.cineca.it/. L’assegno di ricerca, del valore di 20.354,99 euro, ha durata annuale. L’attività di ricerca si svilupperà in un periodo di attività di sei mesi per l’Università di Udine e di altri sei mesi per quella di Trieste.

Lo studio intende indagare il tessuto imprenditoriale e professionale della produzione culturale nel Friuli Venezia Giulia; individuare le caratteristiche della produzione artistica in termini di occupazione, competenze e valore culturale nella regione; elaborare le possibili strategie di sviluppo per far crescere l’importanza culturale, economica e sociale del settore; indicare le opportunità di collegamento e ricadute sul territorio tra il settore/industria culturale e il turismo. Lo studio si svilupperà attraverso interviste a livello regionale ai referenti per la produzione artistica – quali artisti, direttori artistici, amministratori pubblici, addetti alla comunicazione-media – e a testimoni privilegiati, stakeholder e artisti stessi. Inoltre, sarà di supporto anche alle attività di ricerca dell’Ires sullo stesso argomento, attraverso un questionario.

«Questa iniziativa – sottolinea la direttrice del Dill, Antonella Riem – rappresenta un’ulteriore conferma del percorso, intrapreso dal nostro dipartimento, di partnership con il territorio e i suoi attori. Un momento di approfondimento su temi e argomenti che trattiamo e sviluppiamo in diverse nostre attività e relazioni, nei corsi di laurea, nei master e nella ricerca».

«Abbiamo lavorato tanto e in sinergia tra i partner per raggiungere questo obiettivo – spiega Strizzolo –. Mi sento personalmente debitore verso gli atenei, i dipartimenti, i colleghi e i partner coinvolti che hanno reso possibile unire le forze e le risorse per costruire questo percorso di ricerca congiunto».

«Da tempo il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Trieste – spiega la direttrice, Sara Tonolo – si impegna per le attività di c.d. “terza missione” che collegano le ricerche universitarie al territorio e le pongono al servizio dello stesso, secondo gli obiettivi del Piano Strategico di Ateneo. Questa iniziativa si inserisce nel quadro di tale impegno e sono certa che porterà ottimi risultati coerenti agli obiettivi del Dipartimento e dell’Ateneo».

«Quello culturale-creativo – evidenzia Zago – è un settore produttivo che genera un’enorme ricchezza, ma che ha risentito negativamente della pandemia. Lo studio congiunto dei due atenei regionali consentirà di formulare il rilancio e il consolidamento del settore anche come chiave di un richiamo turistico, sempre più di qualità ed esperienziale».