Assemblea dell’intersindacale medica a Udine. Sotto la lente: la scadenza del contratto, l’assenza di incentivi e le carenze del sistema in ASUFC
Si è svolta questa mattina la prevista assemblea Intersindacale al Santa Maria della misericordia organizzata dalle sigle dei medici AAROI-EMAC, ANAAO-ASSOMED, CISL Medici, CGIL, FASSID, FVM, UIL per discutere della situazione sanitaria in Fvg e in particolare l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli centrale (ASUFC), situazione, che a detta del personale sanitario, sarebbe da tempo fuori controllo e non certo per colpa del Covid che spesso diventa la “foglia di fico” dietro la quale nascondere le “vergogne ” di una gestione sbagliata ed inefficiente della sanità regionale. In particolare sotto la lente dei medici ospedalieri è finita la scadenza del contratto, l’assenza dei promessi incentivi per i professionisti e fattore fortemente destabilizzante per la salvaguardia della sanità pubblica e dell’efficienza dei servizi, il sempre più frequente ricorso ai medici a “gettone” e il conseguente ricorso tecnico a cooperative non sempre trasparenti. L’assemblea ha visto quelle che sono state definite “prove tecniche di mobilitazione” al fine di sbloccare la situazione di criticità e disagio che pervade in particolare (ASUFC) “la più grande e la più mal messa in regione ” è stato detto questa mattina nel corso dell’assemblea. Tante le ragioni dello scontento a fronte di mancati investimenti, retribuzioni ferme al palo, scarsa incentivazione dei professionisti. Dalle varie sigle mediche traspariva la richiesta di unità del fronte sindacale per arrivare ad una interlocuzione forte con la dirigenza accusata di non dare risposte. Già nel dicembre scorso gli anestesisti si erano mobilitati e le alte specialità mediche potrebbero seguirne l’esempio.