Banca Etica: gas e nucleare non possono rientrare tra gli investimenti green
Il Gruppo Banca Etica sta inviando una lettera agli europarlamentari italiani che nella sessione plenaria del 4-7 luglio saranno chiamati a votare, i provvedimenti finali per definire l’elenco delle attività economiche della cosiddetta Tassonomia verde ovvero sostenibili dal punto di vista ambientale. Nei mesi scorsi la Commissione Europea ha proposto – con alcuni limiti e precisazioni – di far rientrare anche l’energia prodotta con il gas e il nucleare tra le attività finanziabili nell’ambito della “finanza sostenibile”. «Siamo convinti che tale decisione sia profondamente sbagliata e Vi chiediamo di votare contro questa assurdità» – scrive Anna Fasano, presidente di Banca Etica –
«Sin dall’inizio il Gruppo Banca Etica e le altre realtà della finanza etica europea hanno seguito con grande interesse lo sviluppo dell’Action Plan Europeo per la Finanza Sostenibile e la cosiddetta “Tassonomia”. Un percorso di enorme importanza per fissare criteri chiari e condivisi su quali attività economiche possano rientrare tra gli investimenti offerti al pubblico come sostenibili, dando un chiaro ed inequivocabile segnale di voler combattere in modo radicale l’emergenza climatica. Come evidenziato da tutte le principali associazioni ambientaliste, anche in una recente lettera inviata ai Parlamentari, la scelta di includere gas e nucleare tra le attività “sostenibili” è pericolosa e inaccettabile. Numerosissime analisi tecniche – a partire da quella del Gruppo di Esperti nominato dalla stessa Commissione Europea – concordano nell’affermare che gas e nucleare non possono considerarsi sostenibili». «È utile ricordare che escludere il gas e il nucleare dagli investimenti che vogliano qualificarsi come sostenibili, non impedirebbe comunque a questi settori di ottenere fondi pubblici o investimenti da parte di banche e società finanziarie che non ambiscano a definirsi attente all’ambiente» – prosegue Fasano – «Includere gas e nucleare nella Tassonomia significherebbe svuotare di significato l’intero percorso intrapreso dall’Europa per regolamentare finanza sostenibile. Riteniamo che con questo voto sia in gioco la credibilità di tutto il lavoro fatto fin qui. È sulla base dell’esperienza e dei risultati raggiunti in oltre 20 anni di lavoro dalle realtà della Finanza Etica europea che chiediamo oggi un approccio alla finanza sostenibile che non rinunci alla trasparenza e al rigore. L’inclusione di gas e nucleare tra gli investimenti green avrebbe un impatto negativo per milioni di cittadini europei che in questi anni hanno dimostrato una sempre maggiore attenzione ai temi della sostenibilità, a partire dal contrasto ai cambiamenti climatici. Si rischia anche un disallineamento rispetto agli obiettivi ONU – e agli stessi obiettivi europei – in tema climatico, così come un disallineamento rispetto ad altri mercati finanziari – vedi gli USA o altri – che si stanno attivamente muovendo sui temi della sostenibilità. L’Europa dovrebbe lavorare per rilanciare una forte leadership riguardo il contrasto ai cambiamenti climatici. Includere gas e nucleare tra le attività sostenibili minerebbe alla base la possibilità di ritagliarsi questo ruolo”. Il Gruppo Banca Etica aderisce alla campagna portata avanti in questi giorni a tutte le principali associazioni ambientaliste e i movimenti della finanza etica in Europa che con l’#notmytaxonomy stanno chiedendo sui social e con manifestazioni davanti alle sedi istituzionali di escludere gas e nucleare dagli investimenti sostenibili.