Bocciato dalle opposizioni il nuovo sistema di differenziata porta a porta promosso dal Comune di Udine
A lanciare l’allarme sul pericolo aumento Tari fino al 12% con il nuovo sistema di differenziata porta a porta è l’opposizione alla giunta Fontanini, PD e “Prima Udine” si sono detti contrari del resto saveva spiegato giorni fa Bertossi Capogruppo di Prima Udine “La relazione tecnica allegata alla delibera del 6 maggio con cui la giunta istituisce il porta a porta spinto parla chiaro: anche arrivando all’ obiettivo abbastanza irrealistico dell’ 80% – spiega Bertossi – di raccolta differenziata rispetto all’ attuale 67% si prevede un maggior costo di 313.407 euro, pari al 2,80% in più”. “Stando agli obiettivi più ragionevoli di arrivare tra il 73 e il 75 % – analizza il politico – vi saranno maggiori costi tra 1.037.272 e 1.326.816 euro, pari a un aumento variabile tra il 9,40 e il 12 % che verrà scaricato nelle tasche dei cittadini udinesi che verranno tassati in proporzione”. Anche dal centrosinistra è arrivato un secco no alla raccolta porta a porta, posizione spiegata nel corso di una iniziativa pubblica il centrosinistra unito ha anche lanciato la raccolta di firme per una petizione popolare in materia di raccolta differenziata. “Fontanini cominci ad ascoltare i cittadini, magari cominciando dai componenti della sua maggioranza: il sindaco è in uno stato di incomprensione e incomunicabilità verso la città”. Lo ha detto il capogruppo Pd nel Consiglio comunale di Udine Alessandro Venanzi, nel corso di un incontro nel quale, assieme ai capigruppo Federico Pirone, (Progetto Innovare) e Lorenzo Patti (Siamo Udine). Presente anche la consigliera dem Cinzia Del Torre.
“Siamo tutti d’accordo – ha spiegato Venanzi – la differenziata in città deve raggiungere l’80%. Ma non in questo modo, non con il porta a porta. Fontanini sta portando i cittadini a pagare una tassa sui rifiuti più cara, mentre fino all’anno scorso era la seconda più bassa in Italia. Noi puntiamo a modelli che hanno già funzionato in Italia, come a Ferrara dove con un sistema misto con cassonetto intelligente superano l’80% di differenziata”.
Per Venanzi “non solo il porta a porta è un modello obsoleto e difficilmente applicabile a una città come Udine, ma comporta disagi e costi sommersi per le 24mila utenze servite nei condomini”. Federico Pirone, di Progetto Innovare, ha rimproverato a Fontanini e ai suoi assessori di “insistere a proporre un modello di raccolta che sperimentano nei loro comuni di residenza ma fuori luogo in città. Si sprecano soldi per un capriccio ideologico del sindaco. Ci sono diversi modelli di raccolta che – ha aggiunto Pirone – hanno il merito di migliorare la qualità ambientale senza arrecare disagi e costi inutili in più. I questi mesi abbiamo ascoltato il malcontento dei cittadini su questa proposta: Fontanini abbia il coraggio di tornare indietro e di adottare modelli di raccolta misti più adatti ad Udine, senza penalizzare i cittadini virtuosi”. “Ci mettiamo dalla parte dei cittadini – ha dichiarato il capogruppo di Siamo Udine, Lorenzo Patti – che con questo sistema di raccolta proposto dalla maggioranza subirebbero un fortissimo disagio”. La consigliera comunale dem Cinzia Del Torre, che ha collaborato alla stesura della petizione, ha indicato che “Fontanini vuole riportare i lavoratori a metodi di raccolta manuali antichi, che in più favoriscono le malattie professionali. Il sindaco scommette sul fatto che col porta a porta spinto i cittadini produrranno meno rifiuti, ma è una puntata al buio e se perde ci rimette l’intera cittadinanza di Udine, che pagherà una tariffa sempre più alta. L’idea di Fontanini inoltre – conclude Del Torre – è ecologicamente dannosa perché aumenta anche i mezzi pesanti in circolazione”.