Bonus energia. Patto per l’autonomia: «Misura inadeguata e insufficiente. Agli incentivi veri solo briciole»
«Una misura inadeguata, finalizzata solo a ottenere consenso, non certamente a far fronte a una crisi energetica sempre più preoccupante con azioni strutturate». È il commento del consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli in riferimento al bonus energia per le imprese, oggi all’attenzione della II Commissione Consiliare. «La Giunta Fedriga ha deciso di distribuire “a pioggia” 40 milioni di euro a sostegno delle imprese per sostenere il “caro bollette” con l’obiettivo dichiarato di “dare un segnale di vicinanza”. In pratica, i rimborsi saranno erogati a tutte le aziende che dimostrino di aver subito rincari almeno del 30% e andranno dai 1.000 euro delle microimprese ai 2.000 per le medie imprese. Poco importa se le aziende beneficiarie hanno appena depositato bilanci milionari e diviso utili fra i soci… Agli incentivi veri invece, come quelli per installare pannelli fotovoltaici sui capannoni industriali, sono destinate solo le briciole, ovvero 2 milioni di euro – ricorda Bidoli, che, al momento del voto sul regolamento per la distribuzione del bonus energia, si è astenuto –. Come Patto per l’Autonomia, in assestamento di bilancio, avevamo proposto di utilizzare i 40 milioni di euro, distribuiti in modo indiscriminato, per favorire l’incremento del fotovoltaico nelle aziende, destinando viceversa i 2 milioni a contrastare il caro bollette. Ma la Giunta Fedriga non ha accolto la proposta con il risultato che abbiamo perso un’occasione storica per dare un impulso importante alla produzione di energia da fonti rinnovabili e all’efficientamento energetico delle imprese». Non solo. «Il via libera agli aiuti a fondo perduto a parziale ristoro delle spese sostenute nel 2022, a fronte dei maggiori oneri per l’aumento dei costi energetici rispetto al 2021, rischia di non dare risposte alle realtà che non hanno registrato significativi aumenti dei costi energetici nel primo semestre dell’anno, ma nel secondo. Anche per questa ragione, la misura varata dall’esecutivo regionale risulta insufficiente», conclude Bidoli.