Cimpello-Gemona: Celotti (Pd), tentativo di screditare cittadini dimostra confusione cdx
«Il tentativo dell’assessora Amirante di screditare le comunità della Collinare friulana che si sono opposte alle ipotesi di tracciato della Cimpello-Gemona sui territori dei Comuni di Fagagna e Moruzzo dimostra che il cdx regionale non ha le idee per nulla chiare su questo progetto». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a margine della discussione che si è tenuta oggi in Aula a seguito della risposta dell’assessora regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante all’interrogazione presentata dal consigliere Massimo Moretuzzo per chiarire le intenzioni della Giunta regionale riguardo al tracciato Cimpello-Sequals-Gemona.
«A dispetto di quanto ha dichiarato in Aula Amirante, la comunicazione ai cittadini da parte dei sindaci è stata fatta in modo corretto, presentando le stesse slide illustrate dall’assessora in Collinare e poi in audizione in 4ª commissione e i cittadini si sono espressi su un’ipotesi di tracciato altrettanto chiara». Secondo Celotti, «la vera questione è che quell’ipotesi di tracciato non risponde né alle esigenze di raccordo viario intra-provinciale, né, tantomeno, alle necessità del traffico commerciale proveniente dalla pedemontana veneta e pordenonese, e quindi a esigenze inter-provinciali e inter-regionali, anzi, internazionali. Se una strada serve, ed è tutto da dimostrare, visto che gli studi sul traffico non li abbiamo ancora visti (il mio accesso agli atti attende riscontro da mesi), non può essere fatta passare a caso. Un conto è ragionare su come togliere il traffico pesante dalla provinciale 463 che da Dignano porta a Osoppo passando per San Daniele, un conto è pensare di costruire una nuova strada, ambientalmente impattante, che allungherebbe il percorso e che quindi non verrebbe usata» sostiene Celotti. «Amirante, che ha ereditato uno studio commissionato dal suo predecessore della giunta Fedriga uno, ammetta che quello stesso studio non risponde al mandato, e la smetta di accusare i sindaci che si sono giustamente e civilmente attivati per difendere i loro territori, riuscendo a scongiurare un progetto impattante, oneroso e inefficace, che in alcune delle varianti ipotizzate prevedeva addirittura di dirottare il traffico, compreso quello pesante, nel centro di Fagagna e di Moruzzo. Se si vuole davvero ragionare con i territori si forniscano i dati e si faccia un serio lavoro di ascolto delle amministrazioni e delle realtà produttive pordenonesi e friulane».