Collaborazione con l’India, Agrusti al Daily Guardian: presto un protocollo operativo
Una lunga intervista al Presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, dal titolo “Italian Industries prepares ground for Indian Students”, a firma di Pratap Aditya Mishra, è stata pubblicata nei giorni scorsi dal prestigioso The Daily Guardian, quotidiano da circa 1 milione di lettori al giorno diffuso in India settentrionale, dove vivono circa 800 milioni di persone (aree di Delhi, Mumbai e Chandigarh), sulle edizioni cartacea ed elettronica. L’approfondimento del giornale segue l’iniziativa di qualche settimana fa avvenuta in CAA organizzata in collaborazione con Mill’s dal titolo “Le frontiere del lavoro, un’occasione per aprire un dibattito sull’educazione tecnica tra India e Italia” durante la quale lo stesso Presidente aveva annunciato l’avvio di contatti per una collaborazione finalizzata alla formazione, nel Pordenonese, provenienti dall’India, di figure STEM, «di cui – aveva detto – abbiamo grandissima necessità». Sulle colonne del quotidiano, riferendosi alle modalità di avvio e gestione della partnership, Agrusti ha spiegato che «ciò che va fatto è molto chiaro: discutere il modus operandi con le Istituzioni regionali e nazionali e organizzare un’infrastruttura ad hoc. All’inizio di settembre lavoreremo alla stesura di un protocollo operativo affinché entro la fine dell’anno accademico indiano possa essere presentata una proposta che – ha proseguito il Presidente di CAA – dovrà garantire i molteplici aspetti discussi in Italia: logistica, alloggi, contrattualizzazione e quant’altro. Questi elementi vanno finalizzati e inclusi nella legislazione italiana sul lavoro, un percorso che potrebbe non essere semplice». A precisa domanda, Agrusti si è altresì detto possibilista sull’utilizzo dei fondi della cooperazione internazionale, eventualità di cui, ha spiegato, discuterà con il ministero degli Esteri e con l’ambasciatore italiano in India. Secondo Agrusti, infine, i settori che potrebbero essere particolarmente interessati, in Friuli Venezia Giulia, sono il metallurgico, l’ingegneria, logistica, l’elettronica, la meccatronica, le industrie che hanno a bordo tecnologia 4.0 ma, più in generale, tutte le realtà in cui è impellente la necessità di una trasformazione digitale.