Colore, musica e umanità scorrevano palpabili fra le migliaia di persone del corteo antirazzista a Trieste. “People, prima le persone” restiamo umani!
Hanno aderito in migliaia alla manifestazione antirazzista “People – Prima le persone Fvg”, chi dice 6000 chi di più, ma comunque erano tanti a Trieste nel corteo colorato quanto rumoroso. Il corteo è partito alle 15.30 da largo Barriera e ha sfilato come previsto fino in piazza Unità d’Italia. Tamburi, slogan, canti e perfino balli. Tante le famiglie con bambini passeggini compresi. Già da seppimane per la preparazione della manifestazione, gli organizzatori – Rete per i Diritti, l’Accoglienza e la Solidarietà internazionale (Dasi) e il Centro Balducci di Zugliano – avevano pubblicato un appello che è stato sottoscritto da molte decine di associazioni, ma anche da sindaci e cittadini comuni.
Questo il testo:
Il nostro è un appello a tutte e a tutti: diamo vita, nelle prossime settimane, a una grande iniziativa pubblica per dire che anche in FVG occorre mettere al centro le persone e l’ambiente nel quale viviamo. La politica della paura e il pensiero negativo e disumano della discriminazione vengono sistematicamente perseguiti per alimentare l’odio e creare cittadine e cittadini di serie A e di serie B.
L’Italia è il Paese dai mille gesti concreti di accoglienza, il Paese che non si gira dall’altra parte, che non si vanta di aver chiuso i porti rimandando nei lager libici i migranti o non ci sta a scambiare il proprio presunto benessere con migliaia di persone morte nel Mediterraneo.
L’Italia è il Paese che denuncia e si attiva contro la chiusura delle frontiere della nuova rotta balcanica; che è spaventata dall’abisso di volgare e pericolosissimo razzismo in cui ci vogliono far precipitare.
Per noi, invece, nemici sono l’indifferenza, la diseguaglianza, lo sfruttamento, la condizione di precarietà.Inclusione, pari opportunità e una democrazia reale per un Paese senza discriminazioni, senza muri, senza barriere: casa, scuola, lavoro/reddito, salute sono le basi di vita da assicurare a tutte/i: questi gli ideali, i progetti, l’etica dei diritti umani uguali per tutte/i.
Perché crediamo che la buona politica debba essere fondata sull’affermazione dei diritti umani, sociali e civili. Perché pensiamo che le differenze – legate al genere, all’etnia, all’orientamento sessuale, alla condizione sociale, alla religione, alla nazione di provenienza o alle diverse aree geografiche regionali e persino alla salute, non debbano mai diventare un’occasione per individuare persone da segregare, nemici da perseguire e ghettizzare o individui da emarginare.
Noi siamo per i diritti e per l’inclusione.
Noi, che viviamo in una regione che ha fatto della convivenza delle diversità e del plurilinguismo la sua bandiera siamo antirazziste/i, antifasciste/i e convinti che la diversità sia un valore e una ricchezza culturale. Perché ciascuna e ciascuno di noi è prima di tutto persona.
Restiamo umani!
In sostanza la manifestazione ha voluto dare voce a quanti pensano che è fondamentale rimettere al centro le persone e l’ambiente nel quale viviamo, contro la politica della paura e dell’odio e l’uso sistematico di falsità tipicghe che vogliono fare leva nel pensiero negativo e disumano della discriminazione, che punta a creare differenze fra le persone basate su colore della pelle, etnie e perfino genere.
“L’Italia”, si legge nel messaggio ripreso dall’appello e diffuso dalla manifestazione, “è, invece, il Paese dai mille gesti concreti di accoglienza, che non si gira dall’altra parte, non si vanta di aver chiuso i porti rimandando nei lager libici i migranti, non ci sta a scambiare il proprio presunto benessere con migliaia di persone morte nel Mediterraneo. L’Italia è il Paese che denuncia e si attiva contro la chiusura delle frontiere della nuova rotta balcanica ed è spaventato dall’abisso di volgare e pericolosissimo razzismo in cui ci si vuole precipitare. Per noi i nemici sono l’indifferenza, la diseguaglianza, lo sfruttamento, la condizione di precarietà”. “Vogliamo inclusione, pari opportunità e una democrazia reale per un Paese senza discriminazioni, senza muri, senza barriere. Casa, scuola, lavoro/reddito e salute sono le basi di vita da assicurare universalmente: questi sono gli ideali, i progetti, l’etica dei diritti umani per tutte e tutti. Perché crediamo che la buona politica debba essere fondata sull’affermazione dei diritti umani, sociali e civili. Perché – si legge ancora – pensiamo che le differenze non debbano mai diventare un’occasione per individuare persone da segregare, nemici da perseguire o individui da emarginare. Noi che viviamo in una regione che vuol fare della convivenza, delle diversità linguistiche e culturali, la propria bandiera, siamo antirazzisti e antifascisti. E siamo convinti che le differenze siano un valore e una ricchezza. Perché ciascuna e ciascuno di noi è prima di tutto persona. Restiamo umani!”.