Confcommercio Lignano lancia una petizione sull’ipotesi acciaieria: «Serve massima trasparenza»
Nel maggio scorso Confcommercio Lignano, a firma del presidente Enrico Guerin, del vicepresidente Salvatore Vozza e di tutto il consiglio mandamentale, aveva scritto agli associati del territorio in merito alla progettualità di realizzazione di un impianto industriale a Porto Nogaro. La lettera, pubblicata sul sito di Confcommercio provinciale, riferiva delle insistenti voci sulla possibile apertura di una nuova acciaieria nella zona industriale dell’Aussa Corno. Ora, in presenza di altre voci, sempre più insistenti, sul tema, il mandamento lancia una petizione, indirizzata al presidente della Regione Massimiliano Fedriga e per conoscenza al sindaco di Lignano Sabbiadoro Laura Giorgi, con richiesta all’amministrazione Fvg di «massima trasparenza, affinché il progetto possa essere oggetto di dibattito con le rappresentanze delle categorie economiche del territorio». «L’obiettivo – spiega il presidente Guerin – è di una raccolta firme per esprimere la preoccupazione degli operatori economici della nostra località in merito all’ipotesi di costruzione di questa mega acciaieria a pochi chilometri in linea d’aria da Lignano. Sarà possibile sottoscrivere la petizione negli uffici mandamentali, nei consueti orari di apertura. Inoltre, se qualche associato volesse farsi a sua volta promotore dell’iniziativa, potrà richiedere dei moduli per la raccolta delle firme. L’auspicio naturalmente è la massima adesione». Alla richiesta di chiarezza sul progetto si associa anche il presidente di zona del Basso Friuli di Confartigianato-Imprese Udine, Giorgio Venudo, che contestualmente esprime la sua preoccupazione e quella dell’associazione in merito alle possibili ricadute ambientali e occupazionali dell’iniziativa. «Ci preme capire quale sarà l’impatto ambientale per il territorio e ancor più quello occupazionale – dichiara Venudo -. Dire infatti che la costruzione dell’acciaieria porterà in dote 1.000 nuovi posti di lavoro può essere letto da un lato come un elemento di positività, ma alla luce della difficoltà di reperimento della manodopera, che sta mettendo in fortissima difficoltà anche le imprese artigiane, la domanda che ci facciamo è dove saranno reperite queste figure. Non vorremmo che la ricerca di personale si traducesse poi in uno scippo del poco che c’è a danno delle imprese locali. Esprimiamo poi forte perplessità sul luogo scelto per il possibile insediamento produttivo: si tratta. Infatti di un’area sensibile, vicina alla laguna e al mare, dunque a zona ad alto tasso turistico».