Confcooperative Fvg: la diversità crea innovazione. L’associazione lancia un progetto formativo per le dirigenti cooperatrici
La diversità crea innovazione. Ne è convinta Confcooperative Fvg che, attraverso la propria Commissione Dirigenti cooperatrici, la quale riunisce presidenti e dirigenti donna di importanti imprese cooperative regionali, lancia un percorso formativo dedicato al diversity management. Un’iniziativa innovativa che Paola Benini, coordinatrice della Commissione, spiega così: «Il 52 per cento degli occupati nelle cooperative è donna, anche se la stessa percentuale è molto minore quando si guarda ai ruoli “apicali”. Una presenza così importante nelle nostre imprese significa che, già oggi, la cooperazione è un luogo che coltiva le diversità. Ma serve un passo avanti ulteriore in grado di favorire una vera valorizzazione del ruolo delle diversità nel mondo produttivo. Per creare ambienti di lavoro più dinamici, aperti, inclusivi e innovativi. Rilancio e competitività passano anche da qui».
Nel Nordest italiano, il 13 per cento delle donne trova lavoro in una impresa cooperativa, secondo dati Istat elaborati dall’Ufficio studi di Confcooperative per il rapporto “Donne e cooperazione”. In alcuni settori, poi, il lavoro è davvero prevalentemente “rosa”: nelle cooperative sociali sono donne il 73 per cento degli addetti, nel settore sanitario il 67 per cento. Nelle figure di vertice, presidenti e consiglieri d’amministrazione, le percentuali sono purtroppo ancora molto inferiori, ma con un significativo divario a favore delle cooperative se le confrontiamo con le società per azioni: se tra queste ultime le consigliere d’amministrazione sono il 18,5 per cento, tra le cooperative la percentuale sale a oltre il 24 per cento.
«È chiaro che c’è ancora molto lavoro da fare per superare un gap che, ancor prima che statistico, è culturale, nonostante nella nostra regione, e nel Nordest, alcuni indicatori siano significativamente migliori che in altre parti d’Italia. Come Confcooperative Fvg, l’obiettivo è quello di favorire l’adozione di politiche attive che vadano nella direzione di valorizzare la diversità in azienda, abbattere gli stereotipi, migliorare il benessere del lavoratore e la cultura d’impresa. L’investimento nel management è, in questo senso, fondamentale», conclude Benini.