Denunciato oggi gravissimo episodio avvenuto a gennaio scorso: arresto cardiaco in una Rsa, messi in attesa per oltre 8 minuti… Paziente deceduto
Il 3 gennaio 2022, alle ore 12.34, in una residenza per anziani triestina un ospite di 74 anni ha un arresto cardiorespiratorio, il personale della struttura inizia subito la rianimazione cardiopolmonare e chiama il 112 che dopo una breve intervista gira la telefonata alla SORES – Sala operativa regionale emergenza sanitaria – ma questa è occupata e la chiamata viene messa in attesa. I minuti passano, 2, 4, 6, 8 minuti, nessuna risposta se non una voce che ripete “resti in linea per favore, please hold the line, por favor mantenga kalispera” per 8 interminabili minuti, mentre chi attende al telefono osserva impotente i colleghi intenti nel massaggio cardiaco. Sono passati 8 minuti e 45 secondi dalla chiamata al 112 quando l’infermiere della SORES risponde. Alle 12.49 l’automedica parte a sirene spiegate per la residenza e vi arriva alle 12.56. Sono trascorsi 21 minuti dalla chiamata al 112, registrata alle 12.35. L’ulteriore tentativo di rianimazione è senza esito e non resta che constatare il decesso. Non si conoscono le cause all’origine dell’arresto cardiaco, forse un ab ingestis, e quindi non si sa se l’esito sarebbe stato lo stesso qualora i soccorsi fossero arrivati prima, ma pare certo che se anche il signore avesse avuto qualche chance di sopravvivenza, questa si è persa con il passar dei minuti. La denuncia è contenuta in una interrogazione alla Giunta regionale da parte del consigliere regionale del gruppo mistoWalter Zalukar, che anche nella sua qualità di medico, è particolarmente sensibile alle tematiche del soccorso. “Ho ritenuto di interrogare la Giunta regionale essendo inaudito che per soccorrere un paziente in codice rosso distante 8 km dal centro di Trieste ci si mettano 21 minuti: 14 minuti per far partire il mezzo e 7 per arrivare. Il 25 marzo l’Assessore alla Salute Riccardi aveva celebrato in pompa magna la rete di emergenza regionale parlando di “grandi competenze e grande efficienza”, e nell’occasione aveva ammonito “a non aver paura delle innovazioni e a non guardare a prospettive nostalgiche del passato”. “A proposito di efficienza e nostalgia come non ricordare il passato? Quando per soccorrere un caso come questo il vecchio 118 di Trieste ci avrebbe messo la metà del tempo: 1 minuto o 2 per partire, 7 per arrivare, che fanno in tutto meno di 10 minuti, offrendo ben diverse chance di sopravvivenza”.