Questa sera a Udine al Circolo Nuovi Orizzonti con Massimo Morettuzzo in scena la “città e la Regione che vogliamo”. Si parlerà di comunità e transizione ecologica
Questa sera, lunedì 20 febbraio, alle 20.30 presso il Circolo Nuovi Orizzonti, ai Rizzi, si svolgerà un’iniziativa pubblica con Massimo Moretuzzo, candidato alla Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia che insieme ad Anna Paola Peratoner, candidata al Consiglio Comunale di Udine, saranno introdotti da Paolo Cacciari. A proposito dell’evento Paolo Cacciari, giornalista e saggista, attivista dei movimenti ambientalisti ha spiegato: “Sarò a Udine per testimoniare il sostegno del mondo dell’Economia solidale e dei movimenti ecologisti che operano anche fuori dal FVG alla coalizione di Massimo Moretuzzo. Il loro programma e, prima ancora, le concrete esperienze che sono qui state portate (dal tempo del referendum contro la privatizzazione dell’acqua, alla legge pioniera sui beni comuni e le comunità territoriali locali) indicano una volontà di operare in direzione della sostenibilità e giustizia ecologica e sociale. Ma credo anche che il progetto di ricomposizione politica sorto in FVG attorno alla candidatura di Moretuzzo sia davvero prezioso per interrompere la deriva di disaffezione e spoliticizzazione che colpisce i ceti popolari giustamente delusi da un sistema politico-istituzionale sempre più chiuso in se stesso e distante dalle esigenze delle popolazioni. Se non vogliamo compromettere le basi stesse della democrazia, servono forme forti di partecipazione e controllo popolare. La democrazia si risana con più democrazia. Una femminista come Anna Paola Peratoner che della democrazia partecipativa e dei bisogni sociali ed ambientali insieme ha fatto la sua cifra politica sono sicuro potrà fare la differenza anche nel Comune di Udine”.
All’incrocio tra la crisi climatica e quella sociale, va ripensato il modello di sviluppo ed è a chi, nel Sud globale (come contadini e contadine, popolazioni indigene e intere comunità), combatte per preservare la propria autonomia e i luoghi della sopravvivenza che bisogna guardare per ripensare, disfare e ricomporre ciò che è diventata l’ossessione della buona vita occidentale. Coloro che hanno guardato questo sistema economico dal basso, dal punto di vista delle donne, dei bambini, delle persone nel Sud colonizzato o della natura, hanno sviluppato una visione più completa di ciò che il nostro modello di sviluppo è stato veramente sin dall’inizio. Partiamo dal punto di vista delle comunità che si accordano su principi comuni. Parleremo di una politica che cura i rapporti (tra umano e umano, umano e non umano) e preserva la (bio)diversità. Pensare la diversità nell’ambito naturale conduce a una più profonda considerazione e conoscenza dei territori stessi, delle loro possibilità, dei loro limiti ecologici. In un generale contesto di sviluppo alterato, in cui il progresso si traduce in disuguaglianza e povertà crescenti, è necessario sviluppare e proporre nuove visioni, utopie concrete che superino la finta strategia dello sviluppo a tutti i costi.
Parleremo di come un vero processo di transizione ecologica, per avere successo, non è solo un ammodernamento tecnologico degli apparati produttivi (efficientazione, automazione, digitalizzazione) né solo una partita di giro finanziario (vedi bonus fiscali per passare alle rinnovabili) nemmeno una pianificazione centralizzata della domanda (con l’impostazione per “decreto” di vincoli normativi e comportamentali individuali), ma un processo trasformativo profondo delle coscienze delle responsabilità sociali e individuali, che possono partire dall’attivazione di politiche di prossimità, attraverso l’attivazione anche di comunità energetiche, di modelli di gestione partecipativa delle decisioni pubbliche, di reti sociali, che vedano nella spinta amministrativa locale e regionale un vero motore.
Parleremo della città e della Regione che vogliamo. Come accennato in apertura Paolo Cacciari è giornalista e saggista, attivista dei movimenti ambientalisti, ed è stato assessore all’ambiente del Comune di Venezia, consigliere regionale del Veneto e parlamentare. Il suo ultimo libro: Re Mida. La mercificazione del pianeta. Lavoro e natura, economia ed ecologia (2022, La Vela).