Dragaggi: Martines (Pd), attenzione resti alta su azioni programmate

«Il dragaggio costante dei canali di accesso a Porto Nogaro è un’azione indispensabile per l’economia e per scongiurare una crisi. Dopo anni di immobilismo nella precedente legislatura, i fondi stanziati nel 2023 hanno dato una svolta, ma questo non toglie che l’attenzione debba restare alta sulle azioni programmate, affinché non ci si adagi come successo nel recente passato». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Martines (Pd) a margine della risposta all’interrogazione attraverso la quale chiedeva alla Giunta regionale di illustrare le azioni poste in atto per scongiurare una crisi di Porto Nogaro.

«Non possono essere trascurate le preoccupanti dichiarazioni del parlamentare Graziano Pizzimenti, già assessore regionale della Giunta Fedriga nel corso della XII legislatura, in merito alla necessità di portare i fondali a 6,5 metri dagli attuali 5,5 al fine di evitare una crisi del porto con ripercussioni per tutta la regione con ricadute negative per “le imprese, i lavoratori, le imprese portuali e tutti gli operatori coinvolti».

Rispondendo all’interrogazione, continua Martines «l’assessore Scoccimarro ha confermato che il problema di navigabilità a Porto Nogaro è sulla seconda tratta, dalla bocca di porto fino alla banchina. L’esponente della Giunta ha anche chiarito che, dopo l’intervento fatto nell’ottobre del ’23 si sono verificati eventi naturali meteomarini che hanno in parte ridotto la navigabilità e di conseguenza ridotto in alcuni tratti la profondità dei canali. Per questo, nell’assestamento estivo sono stati stanziati 5,8 milioni proprio per ripristinare il canale di atterraggio a mare. E ancora, è stato spiegato che dal ’21 esiste un dialogo con la Capitaneria di porto volto ad affrontare il tema riguardante l’operatività del porto, in rapporto al pescaggio delle navi in ingresso e uscita». Le nuove risorse stanziate, conclude Martines, «sono un dato positivo, ma ora è necessario vigilare sulla tempistica dell’intervento perché più i tempi si allungano, più le capacità del canale per i ricorrenti eventi marini si ridurranno».