Draghi e dracomachie, conferenze della Scuola superiore “di Toppo Wassermann” di Udine
I draghi e le dracomachie, gli scontri con i draghi, nelle tradizioni germaniche medievali saranno i protagonisti di cinque incontri della Scuola superiore “di Toppo Wassermann” dell’Università di Udine. Gli appuntamenti, da marzo a maggio, si terranno nell’aula Pasolini del Palazzo di Toppo Wassermann (via Gemona 92, Udine), sede dell’istituto di eccellenza dell’Ateneo friulano.
Il primo, martedì 25 marzo, alle 17.30 , vedrà l’intervento di Claudia Di Sciacca (Università di Udine), intitolato “Di draghi, uomini e altri mostri: spunti per una lettura comparativa della dracomachia in Beowulf , Vălsunga Saga e Nibelungenlied ”
Martedì 1° aprile, alle 17.30 , Marco Battaglia (Università di Pisa) terrà una conferenza dal titolo “Cingere il mondo o cingere un tesoro? Due casi norreni di draconitas e dragonness ”.
Martedì 8 aprile, alle 17.30 , Christine Rauer (Università di St Andrews, Regno Unito), interverrà su “Il drago in Beowulf come simbolo del paganesimo”.
Giovedì 19 aprile , alle 17.30, Carolyne Larrington (Università di Oxford, Regno Unito) parlerà su “Fáfnir: the anomalo Norse dragon”.
Infine, “Mostri divoratori e maestri di saggezza: metamorfosi del drago germanico nella letteratura contemporanea” è il tema della conferenza che martedì 6 maggio, alle 17.30 , terrà Fulvio Ferrari (Università di Trento).
«Nata da una proposta delle allieve e degli allievi della Scuola – spiegano il direttore Alberto Policriti e la coordinatrice del ciclo, Claudia Di Sciacca , docente di filologia e linguistica germanica del Dipartimento di lingue e letterature, comunicazione, formazione e società – l’iniziativa si rivolge non solo alla comunità accademica, ma a tutte le persone sensibili, e, muovendo da alcuni testi funzionali delle tradizioni norrena, inglese, tedesca, intende offrire spunti e approfondimenti sul mostro più formidabile del medioevo, nonché sul rapporto ambivalente che lo lega al suo antagonista umano e sulla fascinazione che continua ad esercitarsi attraverso diversi media sui più svariati segmenti di pubblico contemporaneo». (