È la paura il vero motore delle nostre vite? Giovedì ultimo appuntamento mensile con la lettura proposto da Conferenza Basaglia
È la paura il vero motore delle nostre vite? Giovedì 16 giugno alle 18 l’ultimo appuntamento mensile con la lettura proposto da Conferenza Basaglia: in anteprima nazionale la presentazione del libro di Benedetto Saraceno “Le lingue della paura” (Edizioni alphabeta Verlag). «Aveva solo avuto paura. Paura che la sua vita non potesse proseguire serena e indisturbata, la stessa che aveva adesso di perdere la propria tranquilla esistenza priva di grandi piaceri ma anche di dolori. Fra i tanti movimenti affettivi di cui si ragiona in psicoterapia — colpa, desiderio, aggressività, tenerezza, sessualità — troppo poco si dice della paura. E se fosse la paura il vero motore delle nostre vite? È forse la paura a renderci insensibili e distruttivi? È la paura la strada maestra verso la malvagità? I delitti sono frutto della paura?» Sono alcune delle parole con cui lo psichiatra Benedetto Saraceno, già membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ne “Le lingue della paura”, appena uscito per le Edizioni alphabeta Verlag di Merano (BZ) nella collana Travenbooks, descrive il focus del suo primo romanzo, un raffinato noir psicologico che non solo inchioda i lettori fino all’ultima riga ma interroga ciascuno e ciascuna di noi sull’umana fragilità e sul punto a cui può spingerci l’avidità e la lotta per il potere. In un bosco nei dintorni di Ginevra, in circostanze casuali, si consuma il cruento omicidio del vicedirettore della HEGA, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di economia sanitaria mondiale. L’autore materiale è un alto funzionario della stessa agenzia, Andreas Krause, per il quale la vittima rappresenta l’unico ostacolo apparentemente insormontabile alle proprie ambizioni di carriera. Assediato dal timore di essere scoperto e dai sospetti che cominciano ad addensarsi su di lui, si ritrova lentamente risucchiato in un gorgo di paure e ossessioni, che degenera in un’autentica paranoia. Arriva addirittura ad assoldare un killer per sbarazzarsi di un collega che, secondo il suo lucido delirio, sarebbe pronto a denunciarlo. In breve tempo la sua vita privata e professionale va a rotoli e ogni tentativo di fare marcia indietro e confessare il proprio delitto è vanificato da continue oscillazioni emotive e confusi progetti di fuga. Nel chiuso, ovattato quanto spregiudicato ambiente diplomatico internazionale, affiorano intanto intrighi e personaggi di incerta moralità, disposti a tutto pur di non perdere potere e privilegi. Tra rituali bizantini, scandali messi sotto silenzio e subdoli conflitti d’interesse, emerge un quadro spesso anche ironico, tratteggiato con inquietante precisione.
Il libro sarà presentato in anteprima nazionale giovedì 16 giugno alle ore 18. Sarà possibile seguire l’evento da remoto — collegandosi alla pagina Facebook di Conferenza Basaglia (https://www.facebook.com/conferenzabasaglia/) o tramite zoom (per ricevere il link inviare una mail a copersamm@gmail.com) — oppure in presenza nella Sala Ugo Guarino (via Bottacin 4, Parco culturale di San Giovanni). Con Benedetto Saraceno converseranno Peppe Dell’Acqua, psichiatra, direttore della Collana 180 delle Edizioni alphabeta Verlag e tra i promotori del Forum Salute Mentale, e Elisabetta Lippolis, appassionata lettrice specializzata in Lettura e letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, che negli ultimi trent’anni ha lavorato per un centro internazionale di ricerca operante nel sistema delle Nazioni Unite. L’incontro è promosso da Copersamm (Conferenza per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia), un’associazione nata nel 2010 e ora presieduta dalla psichiatra Giovanna Del Giudice, e nasce nell’ambito di “Testi/Pretesti”, un progetto coordinato da Agnese Baini e finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, attraverso il quale si intende promuovere momenti di confronto sulle buone pratiche nella salute mentale, sulle politiche attive di tutela del benessere generale dei cittadini e sulle criticità che oggi abbiamo di fronte, sapendo che la pandemia ci ha reso tutti consapevoli della centralità del bene salute e del fatto che nessuno si salva da solo.
Benedetto Saraceno (Genova, 1948), psichiatra, dal 1996 al 2010 ha lavorato all’interno dell’Organizzazione mondiale della Salute a Ginevra e dal 2000 ne ha diretto il Dipartimento di Salute mentale e Abuso di Sostanze. Membro onorario del Royal College of Psychiatrists, attualmente è segretario generale del Lisbon Institute of Global Mental Health. Ha inoltre prestato servizio presso l’ex Ospedale psichiatrico di Trieste sotto la direzione di Franco Basaglia e come epidemiologo all’Istituto Mario Negri di Milano. In veste di ricercatore e saggista si è occupato in modo particolare di sanità pubblica, salute mentale e lotta all’esclusione sociale, e ha all’attivo oltre duecento articoli su riviste scientifiche internazionali, oltre a diversi volumi, tra i quali ricordiamo Sulla povertà della psichiatria (DeriveApprodi, 2017) e Discorso globale, sofferenze locali (il Saggiatore, 2014). Per Edizioni alphabeta Verlag ha recentemente pubblicato il saggio Un virus classista. Pandemia, diseguaglianze e istituzioni (2021).