E le élite friul giuliane?
È una battaglia fra le élite. Ci voleva infatti Michele Salvati con una lettera pubblicata dal Corriere della Sera perché il mondo dell’informazione, alle varie latitudini, si accorgesse della gravosa situazione del Piano vaccinale. Ora, finalmente, il Governo richiama le Regioni alle loro responsabilità, prevedendo, al momento, un’eventuale disponibilità ad aiutare i territori con l’invio dell’esercito. E in Friuli Venezia Giulia? Tutto bene, sembra, come al solito. Ora, è sufficiente vedere le classifiche nazionali per capire che non è così. Siamo collocati a metà nelle vaccinazioni
e restiamo la regione con il più alto numero di infettati e di defunti in numero assoluto e in percentuale. Per quanto riguarda le vaccinazioni basterebbe un dato: mentre in Italia, mediamente, i settantenni vaccinati sono il 4,6%, da noi appena il 2% (in altre regioni come il Lazio il 6,3). Se poi prendiamo i dati tra le fasce 20-29 anni e 30-39 anni, mentre la media nazionale è, rispettivamente, 5,9% e 7,9%, nella nostra regione siamo a 8,8% e 9,2% , a testimoniare come il criterio dell’età, raccomandato dal Governo e da tutta la comunità scientifica, sia da noi disatteso.
Gli amministratori regionali ci dicono che l’alto numero di ammalati da COVID è causa in fondo in fondo della collocazione geografica del Friuli Venezia Giulia, quasi fossimo una lontana colonia nel Pacifico, e che adesso, comunque , faremo una svolta nelle vaccinazioni grazie alla Protezione Civile che, una volta vaccinati i volontari inquadrati, darà una mano ad accompagnare gli over 80 ai centri vaccinali. Per la stampa locale tutto bene, forse perché le élite locali sono tranquille grazie ai buoni servigi dell’attuale Presidente? Chissà.
Carlo Pegorer
Stefano Pizzin