Economia Fvg: Pozzo (Pd): preoccupa contrazione, confrontarsi su manovra
“Lo scenario che si prospetta per l’economia del Fvg, in particolare a causa della contrazione del settore manifatturiero, è decisamente preoccupante. È necessario quindi un confronto responsabile sulla prossima manovra regionale che con le sue enormi disponibilità può sostenere il tessuto economico regionale e aiutare le imprese nelle sfide globali”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Massimiliano Pozzo (Pd), commentando il rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economia regionale e i dati forniti da Monitor Intesa San Paolo sui distretti. “La fotografia che ci consegnano i recenti dati preoccupanti per il Fvg, non possono non essere affrontati con la dovuta attenzione. Il settore manifatturiero subisce la contrazione del 20 per cento dei prestiti dal sistema bancario, in un momento complicato dello scenario internazionale e nazionale”. L’export per i distretti sedie, arredo, mobile, prosciutto San Daniele, ricorda Pozzo, “è in forte calo, con una media del meno 9 per cento. Diciamo da tempo che quando l’export calerà, i rischi per le nostre imprese aumenteranno fortemente a causa della già debole domanda interna che abbiamo da tempo. Ora dunque stiamo arrivando alla situazione che si temeva, ossia difficoltà di export che va a sommarsi ai problemi del mercato interno dovuti a inflazione, tassi di interesse, redditi deboli che mettono in difficoltà pesante le famiglie e quindi la domanda interna”. Davanti a questo scenario, osserva ancora l’esponente dem, “chiediamo alla Giunta un confronto responsabile sulla manovra di bilancio che ragioni su dove spingere, anche sfruttando la specialità, con le risorse per sostenere la nostra economia e in particolare il manifatturiero. Con un obiettivo fondamentale: supportare la domanda interna per rendere più forti le imprese nelle incertezze globali. La fortuna, che non si ripeterà, di una disponibilità di risorse pubbliche ingente, non vada bruciata in mille rivoli – conclude Pozzo – dimenticando le priorità strategiche”.