Esposto alla Corte dei Conti perchè il Comune di Udine ha spento le telecamere del centro storico 12 mesi fa e pianifica di comprarne nuove

Se non fossimo abbastanza certi si tratti solo di malgoverno, di pressapochismo amministrativo, si potrebbe davvero pensare male. Infatti l’idea della giunta Fontanini di spendere altre centinaia di euro in nuove telecamere lasciando spente quelle già installate l’anno scorso, desta non poche perplessità e domande. Esiste una lobby dei “telecamerari” anche in Fvg come si sospetta a livello nazionale? Si tratta solo di propaganda sulla sicurezza? E’ solo demenza gestionale? Una cosa però è apparsa chiara alle opposizioni, non utilizzare le telecamenre e acuistarne altre persuppone un possibile danno eraraiale. Così questa mattina 2 agosto, i Consiglieri Comunali di Udine, Cinzia Del Torre e Riccardo Rizza, anche in rappresentanza dei gruppi consiliari Partito Democratico e Siamo Udine con Martines, hanno spedito alla Corte dei Conti un lungo esposto che denuncia la mancata e ingiustificata disattivazione, da oltre 12 mesi, delle telecamere di via Manin, Vicolo Sillio e P.zza San Cristoforo.
“La Giunta di Udine, si legge in una nota dei proponenti, si vanta del suo costoso programma di acquisto ed installazione di nuove telecamere, ma contemporaneamente spreca soldi pubblici perché tiene spente quelle che già ci sono, anche dopo le recenti rapine. Sono infatti state disattivate 12 mesi fa, il 1° agosto 2018, le telecamere di via Manin, Vicolo Sillio e P.zza San Cristoforo, installate solo a gennaio 2018 e costate 150 mila euro al Comune. Si tratta di impianti di “videosorveglianza e lettura targhe” recentissimi, del tutto simili a quelli nuovi che il Comune ha intenzione di acquistare, ma già collegati in rete coi monitor della sala operativa della Polizia Locale.
Le telecamere esistenti consentono già, se tenute accese, di sapere quali mezzi entrano nella zona. Sono strumenti tecnologici che possono quindi essere utili per varie attività di polizia e non solo per controllare il rispetto della ZTL, oggi ancora sospesa. Per sospendere la ZTL sarebbe invece bastato bloccare la funzione che prevede la spedizione delle sanzioni invece di togliere alla Polizia Locale uno strumento di videosorveglianza del territorio.
In più, con la sospensione della ZTL l’utilità delle telecamere avrebbe potuto essere perfino maggiore, perché il traffico in Centro Storico risulta per forza aumentato e, dopo l’apertura del cantiere di via Mercatovecchio, è cresciuto anche quello di mezzi pesanti”.
L’esposto evidenzia anche come non sia stata rispettata la decisione del Consiglio Comunale di Udine del 25 marzo scorso, con cui si è deciso di non procedere alla consultazione referendaria, ma di terminare la “sperimentazione”, voluta, fino a quel momento, dalla Giunta Fontanini, sull’apertura al traffico del Centro Storico.
Il Consiglio aveva infatti deciso di attendere il termine dei lavori in via Mercatovecchio prima di chiudere nuovamente al traffico il Centro Storico, ma solo per permettere un fluido accesso al cantiere dalle vie Manin e Vittorio Veneto.
Nulla dicono le motivazioni della delibera di Vicolo Sillio, da cui difficilmente i mezzi possono accedere al cantiere, e di P.zza San Cristoforo. Queste strade avrebbero quindi dovuto essere di nuovo ZTL subito dopo il pronunciamento del Consiglio Comunale e invece ancora oggi sono di libero transito e le telecamere sono spente.