Famiglia: Mondo cattolico non oscurantista schierato contro il ritorno al medioevo. Shaurli, Fedriga vada a Verona a titolo personale.
Mentre diplomaticamente, per evitare rotture insanabili il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin risponde a una domanda sull’incontro sulla famiglia in programma a Verona in programma dal 29 al 31 marzo salomonicamente, per altri lo fa pilatescamente. Si dice “d’accordo sulla sostanza, ma non sulle modalità”. Poche parole prudenti perchè su un appuntamento dove capeggia la parola “famiglia” il vaticano non può fare barricate anche se, vale la pena ricordarlo, le famiglie non sono solo quelle dove dovrebbe albergare amore e convivenza, ma anche quelle dove sono di casa violenze e femminicidi o anche quelle di ‘ngrangheta e mafia, realtà non certo storicamente sconosciute a certe attività finanziario-clericali. Ma giochi su parole e fatti a parte, la preoccupazione dello strappo nel vaticano c’è, perchè la massima espressione cattolica dell’impegno reale per la famiglia, il Forum delle Associazioni Familiari (composta da 47 associazioni e 18 Forum regionali che a loro volta sono composti da Forum locali e da ben 564 associazioni) non solo ha deciso di non partecipare alla kermesse oscurantista ma ha bollato quell’iniziativa con parole non certo lievi ritenendolo più che uno scudo per la famiglia naturale sia un ariete contro la società civile.
Del Forum delle Associazioni Familiari, che non sarà presente a Verona, fanno parte fra gli altri l’Azione Cattolica, le Acli, Coldiretti, il Rinnovamento nello Spirito, e i movimenti degli oratori e dei circoli parrocchiali. Insomma restano solo alcuni gruppuscoli che probabilmente vedrebbe volentieri scendere papa Francesco dal soglio di Pietro a quello di un “orrenda pira” crematoria. Fra l’altro le ragioni del “no” all’iniziativa di Verona non sono solo relative ad alcuni eccessi medievali presenti fra le voci invitate, ma principalmente al fatto che c’è il rischio che il Congresso sia strumentalizzato dalla Lega di Salvini che non solo ha deciso di esserci, ma ha “invitato” tutti i maggiorenti del partito, con cariche istituzionali o meno, ad essere presenti in gran parata. Poteva quindi mancare il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga che del ragazzino non ha solo l’aspetto e le malattie esantematiche, ma anche una ottima propensione all’ubbidienza al capoclasse di turno, a Roma come a Trieste. Caustico il segretario del Pd Fvg Cristiano Shaurli, che nonostante il suo nome di battesimo a Verona non andrà, riservando magari la visita alla città scaligera alla settimana del VinItaly di aprile (decisamente più salubre ndr). Dice Shaurli: “Se si riconosce in quei valori, Fedriga vada pure a Verona, ma a titolo personale e ricordandosi di difendere sempre i diritti e le libertà di tutti a partire dai soggetti più deboli che lui stesso cita. Avremmo voluto che in Regione si fosse lavorato di più in questa direzione”. “Noi difendiamo la libera scelta di tutti – aggiunge Shaurli – e abbiamo profondo rispetto verso chi, per convinzioni ideali o religiose, si riunisce e discute delle cose in cui crede. Sarebbe auspicabile ci fosse altrettanta attenzione per le iniziative contro l’omofobia, per la libertà delle scelte affettive e per i diritti umani”. “Fedriga sarà a Verona accanto al ministro Fontana e al senatore Pillon, oltre ad altri campioni dell’oscurantismo internazionale. Noi siamo orgogliosi che questa Regione sia la terra di Loris Fortuna e non vogliamo essere identificati con le idee di chi – conclude – vorrebbe riportare indietro di decenni il ruolo della donna e le libertà del nostro Paese”.