Strage di Mogadiscio, 25 anni senza verità per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, le commemorazioni a Trieste e Roma

Era il 20 marzo del 1994 quando a Mogadiscio, in Somalia, venivano uccisi Miran Hrovatin e Ilaria Alpi. Sono passati 25 anni dai tragici fatti e la verità è ancora lontana, insabbiata tra depistaggi, finti colpevoli, nessun colpevole reale né mandante della “brutale esecuzione”. Uno di quei casi di cui si sa tutto ma non si sa nulla. Nel pomeriggio di oggi nel giardino della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin di via Valussi a Trieste, si è tenuta una cerimonia commemorativa per ricordare anche in Fvg le figure e l’impegno dei due giornalisti della Rai.

L’iniziativa è organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Ordine regionale dei giornalisti, Articolo 21 FVG e Usigrai, assieme alla Fondazione che porta il nome dei cronisti triestini morti tra Mostar e Mogadiscio nel 1994. “Sono passati 25 anni anche dall’assassinio di Miran e Ilaria a Mogadiscio, avvenuto appena due mesi dopo quello di Marco, Saša e Dario – ha commentato la presidente della Fondazione Luchetta, Danielia Schifani Corfini Luchetta”.

A Trieste, con i vertici delle associazioni di categoria e della Fondazione Luchetta, ci sono amici e colleghi di Miran, ed è previsto anche un messaggio della moglie, impossibilitata a intervenire per i postumi di una frattura che la immobilizza a letto.

Il messaggio della moglie di Miran

“Al fatto terribile in sé si aggiunge l’amarezza di non essere arrivati da nessuna parte nella ricerca della verità su quanto accaduto. Ad oggi abbiamo solo un’indagine che si avvia ad essere archiviata. Ricordando Miran – continua- non riusciamo a non pensare anche a Giulio Regeni, un altro caso che sta a cuore alla Fondazione e in cui la ricerca della verità è nascosta da un muro di gomma. Un ultimo pensiero, poi, viene spontaneo rivolgerlo ad Antonio Megalizzi, anche lui giovane ed entusiasta, vittima 4 mesi fa di un odio fanatico ed estremista che continua a manifestarsi in varie parti del mondo, variando la propria matrice ma non la ferocia, come dimostrato dai drammatici avvenimenti di questi giorni”.

Domani mercoledì 20 marzo alle 10.30 il ricordo ufficiale dei due giornalisti uccisi si terrà a Roma, presso la Camera dei deputati, nell’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari, in via di Campo Marzio 78. Alla manifestazione, intitolata “Noi non archiviamo. Il giornalismo d’inchiesta per la verità e la giustizia” e organizzata dalla Fnsi, parteciperà anche il presidente della Camera, Roberto Fico.

PI-HROVATIN: DE MONTE; NON ACCONTENTARSI DI MEZZE VERITA’

«Non accontentarsi di mezze verità e pretendere giustizia per due professionisti dell’informazione che hanno perso la vita facendo il proprio lavoro onestamente, con coraggio e passione: è un dovere». Lo afferma l’eurodeputata del Pd, vice capodelegazione italiana a Bruxelles, Isabella De Monte, alla vigilia dell’anniversario dell’uccisione della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, assassinati il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, mentre stavano realizzando un reportage per il Tg3. Oggi gli inviati della Rai verranno ricordati con una cerimonia alla Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo, Hrovatin.

Secondo De Monte «mi unisco al mondo della stampa, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che ancora oggi non mancano di esprimere un ricordo commosso per questi due operatori dell’informazione uccisi brutalmente, e di rinnovare la richiesta di verità. Dopo 25 anni – continua – non è ancora stata fatta luce su quel duplice omicidio e non sono stati individuati i colpevoli. Si rischia che il processo venga archiviato senza che il dolore dei familiari e dei cari di Alpi e Hrovatin possa ricevere almeno il sollievo della giustizia. Non è ciò che dovrebbe succedere in un Paese civile».