Fotovoltaico. Ok IV commissione ma solo ai primi due articoli ddl 38 ma crescono le polemiche
Su una sola cosa Maggioranza e Opposizioni concordano: il tema della regolamentazione degli impianti a fonti rinnovabili – il titolo del ddl 38 proposto dalla Giunta regionale – è davvero caldo, caldissimo, a dispetto delle temperature rigide di questi giorni. Lo dice la stessa nota emessa dall’agenzia del Consiglio Regionale ACON. La seduta di Quarta commissione si è svolta sotto la presidenza del leghista Alberto Budai, ed è riuscita a licenziare solo i primi due articoli della norma, rinviando il seguito a giovedì mattina. È questa la nuova data concordata dai gruppi politici con l’assessore di riferimento, Fabio Scoccimarro, in modo da rispettare la programmazione consiliare che prevede di concludere l’intero iter la prossima settimana in Aula.
Sul testo proposto dall’Esecutivo le minoranze hanno già presentato 46 emendamenti con l’intento di “migliorare la norma, che tocca un tema delicato su cui c’è forte sensibilità nei territori”, come hanno sottolineato a più riprese Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), Andrea Carli (Pd), Serena Pellegrino (Avs), il capogruppo dem Diego Moretti, Marco Putto (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg), Massimo Mentil (Pd), Giulia Massolino (Patto-Civica) e la pentastellata Rosaria Capozzi, che da sola ha già predisposto 24 correzioni al ddl.
In generale, il Centrosinistra – che nei primi voti agli articoli si è diviso tra il “no” di Avs, M5S e Open e l’astensione attendista di Pd e Patto-Civica – è convinto che “se anche dovessimo aspettare venti giorni prima di approvare la norma in Consiglio – parole dei dem Moretti e Carli – non crollerebbe il mondo. Meglio ritardare un po’ che emanare un disegno di legge in tutta fretta il 25 febbraio. Crediamo serva più tempo per discutere”.
Tesi respinta al mittente dall’assessore e da Igor Treleani (FdI), che hanno ricordato come dalle Opposizioni fossero giunte nei mesi scorsi critiche proprio sulla tempistica del provvedimento. Scoccimarro ha lasciato comunque la porta aperta rispetto al contenuto di alcune proposte delle minoranze, osservando che “gli obiettivi della norma sono condivisi trasversalmente, ma sono costretto a dare parere negativo a emendamenti che ripetono concetti già presenti nella norma o che cozzano contro la legge nazionale”. Aperture anche da Edy Morandini di Fedriga presidente (“L’assessore e gli Uffici devono avere il tempo di approfondire gli emendamenti arrivati oggi”), mentre Treleani ha posto un tema di fondo, quello del rispetto degli obiettivi della transizione ecologica: “Abbiamo raggiunto i 600 megawatt di potenza ma dobbiamo arrivare a 1900: significa che siamo a meno di un terzo, e allora dove dovremo insediare questi nuovi parchi fotovoltaici?”.
Al termine di una discussione generale caratterizzata da questo ping-pong, sono stati illustrati e votati gli emendamenti dei primi due articoli del ddl: scontata, viste le premesse, la bocciatura delle proposte di Capozzi, Honsell e Carli, mentre è stata approvata a maggioranza la precisazione sulla delimitazione delle aree portata avanti dalla Giunta. Si riprenderà, come detto, giovedì mattina alle 9 con gli emendamenti all’articolo 3 del testo di legge.