Gli italiani si informano sempre di più su salute e prevenzione su internet. Ma la farmacia conferma la sua centralità
Gli italiani si informano sempre più sulla salute e la prevenzione. Bene se non fosse che per farlo ricorrono sempre di più a internet che ricopre un ruolo sempre più importante, e non solo per i più giovani. Se da un lato è positivo che si cerchi l’informazione dall’altro, essendo il web pieno di “interpretazioni” sul tema salute che lasciano a dir poco perplessi, è evidente che il pericolo del fai da te rischia di creare danni spesso irreparabili, soprattutto se questo si accompagna all’ormai palese abbandono della medicina territoriale, evocata a parole, ma praticata sempre meno e la progressiva sfiducia verso i medici di medicina generale che in molti casi incolpevolmente non sono in grado di dare le risposte che i pazienti si aspettano rimandati sempre più frequentemente alle specialistiche con aggravio di tempi e di costi. Comunque quella dell’abbeverarsi sempre più frequente alle “verità” presenti sul web è la fotografia scattata dall’Istituto Ipsos, in una ricerca presentata nell’ambito di Cosmofarma “Incontri Riavvicinati”, la fiera leader nel settore dell’Healthcare, Beauty care e servizi legati alla farmacia, svolta alla Fiera di Bologna. Negli ultimi 12 mesi, dice lo studio, l’85% degli italiani si è informato su salute e prevenzione, in crescita rispetto al 73% del 2020 e al 42% del 2016. Una conseguenza del Covid, sicuramente, ma non solo, visto nel medio periodo il trend era già in aumento, spiegano gli analisti di Ipsos. Bene la tendenza ma, la domanda successiva è come si informano gli italiani sui temi legati alla salute? Utilizzando una pluralità di fonti. Il 66% si rivolge ancora al medico generico ed è in crescita negli ultimi due anni la quota di chi si rivolge a uno specialista (dal 43 al 50%). Ma un italiano su due, inoltre, sceglie di cercare informazioni su internet (il 51% nel 2022, era il 47% nel 2020) ed è una percentuale stabile in tutte le fasce di età. Anche tra i senior, chi si informa sul web è il 42%. Il problema è capire quanti hanno quel minimo di capacità di comprensione sulla qualità delle fonti. Un altro 30% infine si rivolge alla farmacia, soprattutto i più giovani (18-34 anni). Nel complesso, gli italiani hanno un livello elevato di fiducia nel farmacista (61%) e la farmacia rappresenta il primo accesso in particolare per i disturbi lievi (45%). Dal suo stesso punto di vista, tra l’altro, il farmacista conferma questa percezione: il 75% concorda su un incremento di valore del ruolo della farmacia durante il periodo pandemico. Tornando al web, quali informazioni si cercano in Rete? Nel 63% dei casi sono ricerche legate a disturbi specifici. Seguono le informazioni su integratori e sui corretti stili di vita (41%), i vaccini (40%), i farmaci che non hanno bisogno di ricetta (37%) e il benessere mentale (18%). Su quest’ultimo argomento, in particolare, sono soprattutto ansia e stress i temi più ricercati su internet, con una tendenza in aumento dal 2017 a oggi. Come ci si muove in Rete? L’81% si rivolge ai motori di ricerca, mentre il 36% delle persone che cerca informazioni di salute su internet lo fa andando direttamente su siti già conosciuti. Ed è una quota in crescita rispetto a due anni fa, segno di una accresciuta consapevolezza. Il 24% inoltre guarda sui social, il doppio rispetto a due anni fa e con un trend anche in questo caso in crescita. Infine l’8% ascolta podcast sui temi legati alla salute, percentuale che sale al 16% nella fascia tra i 18 e i 34 anni e che in futuro è destinata a crescere ulteriormente. Tra chi cerca informazioni di salute sui social, l’83% dichiara di seguire influencer o esperti di salute, soprattutto medici e farmacisti. La stragrande maggioranza (l’80%) dice di seguirne i consigli e di fidarsi più di quanto non abbia fiducia genericamente nel web. Ma internet da solo non basta. Per fortuna dopo essersi informato in Rete, il 57% delle persone torna dal suo medico curante o si rivolge al farmacista (il 33%) per approfondire quanto appreso sul web e prendere decisioni. Per fare un acquisto, infatti, per il 64% delle persone è importante il consiglio del farmacista e il 56% vuole vedere fisicamente il prodotto prima di comprarlo. Sia nella ricerca di informazioni sia nell’acquisto dei farmaci, dunque, il mondo offline si integra e si dovrà integrare sempre di più con l’universo online, indicano gli analisti di Ipsos. Anche se l’e-commerce è già oggi una realtà ed è destinato a crescere ancora in futuro, la farmacia rimarrà comunque centrale per l’acquisto dei prodotti per la salute. Il 57% delle persone dichiara infatti che continuerà a comprare in negozio. Il 17% invece già oggi acquista online, quota che si stima salirà al 28% nel 2025.
Sul web vengono acquistati soprattutto farmaci da banco, integratori e cosmetici. Due i vantaggi dell’e-commerce riconosciuti dalla maggior parte dei consumatori: la convenienza economica e la comodità, anche sotto il profilo del risparmio di tempo. Secondo gli analisti di Ipsos, però, anche in futuro l’online non soppianterà il canale offline, ma sempre più le due forme si integreranno.