Guerra e spot
Tutti noi, chi più chi meno, ci muoviamo nella giungla comunicativa del web per cercare notizie, commenti, immagini, ecc. di quanto sta accadendo in Ucraina in queste tragiche giornate. Sono soprattutto i video a gettarci in quella cruda realtà e spesso sono immagini drammatiche, di scontri armati, di distruzioni in corso d’opera, di persone atterrite in fuga da una possibile morte prossima. Molti di questi video sono preceduti da inserti pubblicitari, che richiamano i segni e le realtà di un mondo retto dal cosiddetto mercato. Insomma, se laggiù si muore qui il Mulino Bianco ci può rendere felici. Ebbene, sarebbe davvero una buona cosa se i nostri grandi gruppi editoriali, in un gesto di umano pudore, togliessero quei frame di mercato. Un gesto magari antieconomico per quelle società, ma pieno di rispetto per chi la guerra la sta vivendo sulla propria pelle e un po’ anche per noi umili consumatori. Zihal