Il 40% degli imprenditori del commercio di Udine rileva un peggioramento del proprio senso di sicurezza
«Non ci sostituiamo al ministero che puntualmente monitora la situazione della pubblica sicurezza sul territorio. Quello che diffondiamo è un contributo di Confcommercio sul sentiment delle imprese. In particolare di quelle dei pubblici esercizi che lavorano in orari diversi da quelli del commercio e sono a stretto contatto con una platea più ampia di popolazione. Quello che ci interessa, anche stavolta, non è la protesta fine a sé stessa, ma cercare assieme a istituzioni e forze dell’ordine una soluzione di sistema». Lo dichiara il vicepresidente nazionale e presidente provinciale di Confcommercio Udine in occasione della presentazione del rapporto di ricerca relativo all’impatto economico e sociale della microcriminalità sulle imprese del terziario del comune di Udine. A illustrare l’indagine, il direttore scientifico di Format Research Pierluigi Ascani, che ha curato il lavoro. Per Confcommercio, oltre a Da Pozzo, era presente il presidente mandamentale Giuseppe Pavan.
Il 40% degli imprenditori rileva un peggioramento rispetto al passato riguardo la propria sicurezza quando svolge il proprio lavoro. Gli operatori dei pubblici esercizi i più preoccupati.
Negli ultimi due anni (2024-2023) secondo l’opinione delle imprese che operano sul territorio sono aumentati i gruppi di giovani con atteggiamenti molesti, le risse e gli schiamazzi, i furti, i taccheggi, gli atti di vandalismo e le aggressioni.
Il 39,4% degli imprenditori che operano nel comune di Udine teme molto o abbastanza che la propria impresa possa essere esposta a fenomeni criminali quali furti, rapine, atti vandalici, aggressioni, violenze, etc. Anche in questo caso sono i bar, i ristoranti, i pubblici esercizi in generale a risultare più preoccupati. Ciò che maggiormente preoccupa le imprese del commercio e dei pubblici esercizi di Udine sono i furti (38,7%), le truffe e le frodi informatiche (28,0%) e le aggressioni (24,0%).
Quasi il 59% circa degli imprenditori ritiene «molto» o «abbastanza» grave il problema dell’esposizione delle imprese del commercio al dettaglio, dei bar, dei ristoranti, al rischio di rapine, violenze e atti di vandalismo. Immaginando di trovarsi vittime di atti criminali, il 62,7% delle imprese sporgerebbe denuncia, il 42,0% segnalerebbe la situazione alle forze dell’ordine. Commercianti, bar, ristoratori hanno fiducia nell’azione dello Stato.
L’80% degli imprenditori ha investito nella sicurezza. Tra le misure messe in campo per la sicurezza dagli imprenditori del comune di Udine per tutelare sé stessi e le loro imprese prevalgono i sistemi di allarme antifurto e antirapina (52%) e la video sorveglianza (47,3%).
Questi i risultati principali dell’indagine “Microcriminalità nel Comune di Udine, l’impatto sociale ed economico sulle imprese” realizzata da Confcommercio Udine in collaborazione con Format Research.
Presente all’evento anche il sindaco del capoluogo friulano secondo cui “quello della sicurezza è un tema importante, a cui la cittadinanza è molto sensibile e per il quale il nostro impegno è stato intenso e tangibile”. Così ha esordito il Sindaco Alberto Felice De Toni in occasione della presentazione dei dati sul sentiment dell’impatto della microcriminalità sulle attività economiche di Udine. All’appuntamento oltre al presidente di Confcommercio Giovanni erano presenti il prefetto di Udine Domenico Lione e il Questore Alfredo D’Agostino. “Non abbiamo mai sottovalutato la domanda di sicurezza dei cittadini, ha spiegato il primo cittadino e abbiamo messo a disposizione diversi strumenti nelle possibilità di una amministrazione: dal protocollo di Sicurezza Partecipata, primo esperimento del genere in regione, all’aumento del corpo di Polizia Locale destinato ai quartieri e l’impiego delle guardie giurate sul trasporto pubblico locale, esperienza quest’ultima poi replicata anche in altre città della regione. Il Comune di Udine ha voluto poi farsi promotore dell’iniziativa privata e ha aperto l’anno scorso, grazie a fondi regionali, anche un bando per sostenere l’acquisto di dispositivi di sicurezza e videosorveglianza per gli esercizi pubblici. Sono pervenute 209 domande dalle attività economiche, ne abbiamo soddisfatte 85 esaurendo i fondi dedicati messi a disposizione. Negli ultimi mesi – ha proseguito il Sindaco De Toni – queste iniziative, insieme all’operato del tavolo per la sicurezza che ci vede coinvolti con la Prefettura e le forze dell’ordine, ha consentito di stabilizzare la situazione, a dimostrazione del fatto che ciò che abbiamo messo in campo sta funzionando, fermo restando che gli ultimi dati pubblici sul tema criminalità ci vedono all’82esimo posto in Italia, una posizione molto bassa. Gli standard perciò sono molto alti e su questo mi allineo ai dati e ai numeri forniti da Prefetto e Questore, che testimoniano il massimo impegno delle forze dell’ordine nel controllo del territorio”.