“Il bene comune” per Pordenone città inclusiva
“Una città inclusiva è una città capace di accogliere e soddisfare le specifiche necessità dei propri cittadini e più in generale delle persone che la frequentano per vari motivi come lavoro, scuola, turismo o altro”, sostiene Stefano Zanut della civica Il Bene Comune (IBC) considerando il tema dell’accessibilità a Pordenone. “In particolare le persone con disabilità”, continua Zanut, “devono essere considerate con maggior attenzione nella progettazione e gestione dei luoghi di Pordenone attraverso il loro continuo e diretto coinvolgimento in un percorso partecipato e dialettico nell’abbattimento delle barriere di vario tipo, quindi non solo fisiche, che quotidianamente possono incontrare nella città”.
Sono aspetti su cui sono già intervenute le consigliere comunali attualmente in carica per IBC, Lucia Cibin e Nicoletta De Bellis, con una interrogazione presentata nel maggio 2024 riguardante gli aspetti connessi con i sistemi di orientamento e gli attraversamenti pedonali per le persone cieche o ipovedenti, accompagnata da un richiamo più generale a porre maggior attenzione e impegno sui temi che riguardano l’accessibilità cittadina.
L’adozione del PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) è stata senza dubbio un’attività importante, pur tuttavia non se ne intravvede ancora una concreta applicazione che si manifesti come un miglioramento della qualità degli spazi urbani e degli edifici pubblici a Pordenone.
“Rispetto alle iniziative fino ad oggi condotte”, continua Zanut, “non si riscontra, in particolare, attenzione verso le esigenze delle persone sorde, una disabilità che possiamo considerare “nascosta”, ossia riconoscibile solo nel momento in cui si attiva una relazione e, dunque, più difficile da rilevare in tutte le sue implicazioni”. In quel contesto relazionale, infatti, la comunicazione è un elemento strategico, in particolare per il servizio pubblico, ma che avviene prevalentemente con modalità verbali che non si addicono alle persone sorde. Così chi si reca presso gli uffici comunali per chiedere un documento oppure vuole seguire una guida nei musei cittadini ha difficoltà nel farlo perché non può “sentire” le indicazioni verbali degli operatori. Tutto ciò si amplifica quando si considera la comunicazione dell’emergenza nel contesto delle iniziative di protezione civile, ancora troppo ancorata a sirene o altoparlanti le cui informazioni non possono essere percepite dalle persone sorde.
“Una risposta a queste problematiche si può trovare nell’attivazione di un servizio permanente con interprete LIS (Lingua dei Segni Italia) per comunicare con le persone sorde e dar loro chiare e immediate risposte. In questo modo si possono affrontare più concretamente le loro specifiche necessità per renderle consapevolmente partecipi dell’amministrazione cittadina. Esperienze del genere sono state attivate, ad esempio, nel vicino Veneto con un servizio di video-interpretariato in LIS rivolto gratuitamente a tutti i cittadini sordi che si rivolgono alle strutture pubbliche”.
“L’obiettivo di una Pordenone città inclusiva”, conclude Zanut, “è uno degli elementi che caratterizzano il programma della Civica Il Bene Comune e della compagine che sostiene Nicola Conficoni come candidato Sindaco. È la sfida che deve saper cogliere e vincere una città che ambisce a diventare capitale italiana di cultura, un sogno che tutti vorremmo si realizzasse, dove l’inclusione sia capace di rappresentare un ulteriore elemento di qualità della nostra città”.