Il Consiglio regionale boccia la doppia preferenza di genere, associazioni pronte a valutare l’impugnazione delle prossime elezioni
Per la terza volta la maggioranza in Consiglio regionale ha bocciato l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale del Friuli-Venezia Giulia. Le Associazioni che da tempo si battono per il rispetto della legge nazionale in materia e per il rispetto dei diritti delle donne condannano senza sconti questa decisione, e stanno valutando l’impugnazione delle prossime elezioni regionali, che si svolgeranno ancora una volta in violazione di norme costituzionali ed ordinarie. Quello bocciato è uno “strumento elementare”, come definito dall’ex Consigliera di Parità prof.ssa Roberta Nunin, per favorire la pari rappresentanza di genere, ma incredibilmente complicato per il centrodestra regionale, che dal 2019 trova ogni scusa per non adottarlo. Se inizialmente la giustificazione era che il Presidente Fedriga voleva presentare una riforma organica della legge elettorale che avrebbe comunque favorito in egual modo donne e uomini nella competizione elettorale, preso atto che nessuna proposta è mai stata realmente e formalmente presentata né prima né dopo la seconda bocciatura, nella seduta di oggi la scusa è stata la mancata accettazione di “scambiare” la doppia preferenza con altri meccanismi, alcuni palesemente inammissibili se non incostituzionali. In altre parole, nella settimana in cui si celebra la giornata contro la violenza sulle donne, la maggioranza ha tentato di mercanteggiarle, trattandole come oggetto per interessi particolari, anziché come soggetti di diritti propri. Lenisce parzialmente tale cocente delusione il palpabile imbarazzo che trapelava nei corridoi, con molti consiglieri, compreso il presidente Zanin, che il 7 marzo 2021 aveva garantito l’approvazione della doppia preferenza di genere, che spergiuravano di essere favorevoli, tanto da tentare anche una mediazione, ma che nulla hanno potuto contro “ordini superiori”. Significativo che il consigliere Giacomelli di FDI abbia dichiarato di non essere contrario, ma di non volere spaccare la maggioranza. Più coraggiosa la consigliera della Lega Spagnolo, la quale, dopo aver confermato l’utilità della doppia preferenza, è uscita dall’aula per non votare no. A questo punto non resta che sperare che alla prossima Conferenza delle Regioni, di cui Fedriga è presidente, il suo collega della Calabria, ultima regione (di centrodestra) ad approvare la doppia preferenza all’unanimità, e tutti gli altri che da tempo l’hanno adottata, gli spieghino come fare. In subordine, potrebbe intervenire la Corte Costituzionale: infatti, noi comunque valuteremo l’impugnazione delle prossime elezioni regionali, che si svolgeranno ancora una volta in violazione di norme costituzionali ed ordinarie.
L’appello è firmato da Associazioni, Reti, Persone che hanno a cuore la pari rappresentanza di genere e in particolare:
AlfiLune Udine
A.N.P.I. Coordinamento Donne Udine
A.N.P.I. Coordinamento Donne Gorizia
Arcigay FVG
Associazione Culturale Coesis Udine
Associazione Universitaria Iris Udine
Casa Internazionale delle Donne Trieste
Cellula Coscioni, Udine
Comitato Pari Opportunità Ordine Avvocati Udine
Comitato Pari Rappresentanza 50 e 50 Udine
Consulta Femminile Trieste
Coordinamento Donne ANPI Fvg
Culturaglobale Cormons
Donne in Nero Udine
Gesif FVG
La Tela Udine
Le Donne Resistenti Udine
Libertà e Giustizia Udine
L’Istrice A.P.S. F.V.G.
Oikos Onlus Udine
Rete per la Parità
Senonoraquando? Onlus Udine
UDU Unione degli Universitari Udine
Uomini in Cammino Udine
Vita Activa Nuova A.P.S. Trieste
Voce Donna Pordenone
ZerosuTre Udine