Il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia celebra la Giornata mondiale dell’ambiente
Dal 1974, ogni anno il 5 giugno ricorre la Giornata mondiale dell’ambiente, un appuntamento che impegna i governi, le imprese e le cittadine e i cittadini alla tutela del pianeta. Tema della 47esima edizione è il ripristino degli ecosistemi, patrimonio dal valore inestimabile per la continuità della vita sulla terra.
Il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia celebra la Giornata mondiale dell’ambiente coinvolgendo alcuni esperti di tematiche ambientali ed esponenti di comitati impegnati nella difesa della loro terra. Le voci di Franceschino Barazzutti del Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento; Elisa Cozzarini, giornalista e scrittrice; Stefania Garlatti-Costa, presidente del Comitato Arca – Assieme, resistiamo contro l’autostrada; Lucia Mariuz, portavoce del Comitato Abc – Ambiente bene per le comunità; Cristina Micheloni, agronoma e presidente di Aiab – Associazione italiana per l’agricoltura biologica del Friuli-Venezia Giulia; Anna Scaini, idrologa, ricercatrice all’Università di Stoccolma; Silvia Stefanelli, forestale e alpinista del Caai – Club alpino accademico italiano, si succederanno nell’arco della Giornata sulla pagina Facebook del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia e del Patto per l’Autonomia per spiegare, ciascuna forte della sua esperienza sul campo, l’importanza di un cambiamento collettivo positivo sui temi ambientali e della necessità di sviluppare modelli economici e produttivi più green.
«Le conseguenze dell’inquinamento e dell’innalzamento della temperatura globale sono sotto gli occhi di tutti e l’emergenza climatica è sempre più realtà. Tutti possono contribuire a cambiare la situazione; ognuno di noi può concorrere alla salvaguardia dell’ambiente e delle creature che lo abitano – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo –. Nella Giornata dell’ambiente, invitiamo l’amministrazione Fedriga a fare la sua parte, a passare dalle parole ai fatti, dalla propaganda alle azioni vere e concrete per la difesa della nostra terra. Non basta candidare il Friuli-Venezia Giulia a regione pilota per il Green Deal europeo se poi si promuovono opere di grande impatto ambientale, come la bretella Cimpello-Gemona, che potrebbero devastare il territorio, o si boccia la richiesta della massima tutela possibile per il Tagliamento come patrimonio dell’umanità Unesco, o ancora si finanzia la costruzione di impianti sciistici che resteranno inutilizzati, perché in buona parte dei quali, in pochi anni, non sarà più possibile sciare per effetto dell’aumento delle temperature. Difendiamo l’integrità del nostro ambiente che rischia di essere sacrificato sull’altare di uno sviluppo insostenibile».