Il rapporto Comuni rinnovabili 2023 di Legambiente, segnali positivi ma non sufficienti

Nel rapporto “Comuni rinnovabili 2023” l’associazione ambientalista Legambiente ha segnalato che in Italia nel 2022 si sono registrati appena 3,4 GW di nuove installazioni da fonti rinnovabili per un totale di 206.600 impianti installati, di cui 206.167 di solare fotovoltaico, 215 eolico, 145 idroelettrico e 73 bioenergie. Per un totale complessivo di 1,3 milioni di impianti. Si tratta di un passo avanti rispetto agli anni passati (nel 2021 di 1,35 GW) ma di una crescita lenta con  numeri ancora troppo lontani dalla media annuale europea per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, classifica che vede l’Italia drasticamente al 22° posto. Considerando, infatti, la media delle installazioni degli ultimi 3 anni, secondo Legambiente nel 2030 l’Italia riuscirà a raggiungere solo il 25% degli obiettivi climatici in tema di sviluppo delle fonti rinnovabili, centrando l’obiettivo di 85 GW di nuova capacità non prima di 40 anni. Sempre nel 2022, cala ai livelli registrati nel 2012, la copertura da fonti rinnovabili rispetto ai consumi elettrici complessivi, pari al 31%. Una conseguenza della siccità che sta colpendo il nostro Paese e che ha portato ad una riduzione nella produzione da idroelettrico del 37,7% rispetto al 2021.

 

Il rapporto, spiega Marco Talluri dal sito Ambiente ma non solo, quindi, si focalizza sulla denuncia del blocco delle fonti rinnovabili, sotto scacco delle norme obsolete e frammentate, della lentezza degli iter autorizzativi e delle lungaggini burocratiche di Regioni e Soprintendenze ai beni culturali, come denunciato nellaltro rapporto “Scacco Matto alle Rinnovabili”.

Secondo il rapporto sono 7.317 i Comuni che nel 2022 hanno visto nei loro territori la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili (solo +14,4% rispetto al 2021 in cui erano 6.397). Un movimento lento che coinvolge, complessivamente, 7.879 Comuni italiani in cui è presente almeno un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Di questi, 3.535, pari al 45% del totale, quelli che possono essere definiti, Comuni 100% Rinnovabili Elettrici. Un aumento complessivo di soli 42 comuni rispetto al 2020.

A crescere di più i Comuni del solare fotovoltaico, sono oltre 7.300 i Comuni nei quali sono stati installati i 205 mila nuovi impianti di fotovoltaico (+ 14,6% rispetto al 2021 in cui erano 6.370) di cui il 44% con una potenza media di 12 kW. Sono2.163 i Comuni che, grazie al contributo di questa tecnologia, possiamo definire 100% elettrici.

Sono, invece, 84 i Comuni dell’eolico che nel 2022 hanno fatto registrare installazioni, tra grandi e piccoli impianti e 342 i Comuni 100% elettrici grazie a questa tecnologia. Fermi al palo la geotermia ad alta entalpia, le bioenergie e l’idroelettrico.

Le installazioni hanno riguardato i territori di tutte le Regioni italiane, con 8 a giocare un ruolo da protagonista: tra queste la Lombardia quella con la maggior potenza installata, 420 MW di cui 405 MW di fotovoltaico, seguita dalla Puglia con 338 MW, di cui 237,7 di eolico e dalla Sicilia con 321 MW di cui 207,8 MW di fotovoltaico.

Per il solare fotovoltaico è ancora la Lombardia a registrare la maggiore installazione di MW sul territorio, seguita dal Veneto con 257 MW e dall’Emilia Romagna con 225,5 MW.

Per l’eolico, invece, dopo la Puglia che fa registrare 237,7 MW di nuove installazioni, seguono Sicilia con 113 MW e Campania con 71 MW. Per l’idroelettrico primato per il Piemonte e Trentino-Alto Adige, rispettivamente con 18,5 MW e 12,3 MW.

Infine, per le bioenergie ancora la Lombardia con un nuovo installato di 5,6 MW, seguita dalla Campania con 3 MW e dal Piemonte con 2,6 MW.

Le 8 richieste di Legambiente
Una normativa adeguata, con l’obiettivo di pubblicare un Testo Unico che semplifichi gli iter di autorizzazione degli impianti, definisca ruoli e competenze dei vari organi dello Stato, dia tempi certi alle procedure e risponda al nuovo scenario energetico verso la configurazione di nuovi paesaggi energetici.
Potenziare e rafforzare gli uffici tecnici regionali dai quali passeranno la maggior parte dei progetti;
Politica mirata legata alla partecipazione e protagonismo dei territori non solo nella ricerca delle strategie da attuare per il raggiungimento degli obiettivi climatici, ma anche nella realizzazione e individuazione dei siti dove gli impianti andranno collocati.
Completare l’iter normativo, non solo per quanto riguarda i grandi impianti, attraverso l’emanazione del Decreto FER2, ma anche per i più piccoli con la pubblicazione dei nuovi incentivi per le comunità energetiche rinnovabili.
Introdurre una cabina di regia di livello nazionale per l’eolico off-shore per identificare le aree idonee per lo sviluppo di questi progetti e coordinare la loro presentazione, evitando sovrapposizioni delle iniziative e semplificando i procedimenti autorizzativi.
Una campagna di informazione e sensibilizzazione per limitare gli effetti delle sindromi Nimby e Ninto e contrastare le fake news fornendo ai territori maggiori e migliori strumenti per comprendere e valutare i progetti e collaborare al loro possibile miglioramento.
Applicare le semplificazioni previste per i progetti del PNRR anche per quelli legati al PNIEC.
Avviare una seria politica di eliminazione e rimodulazione dei sussidi alle fonti fossili, liberando risorse finanziarie da investire nello sviluppo delle rinnovabili e nell’efficienza energetica.

Comuni-Rinnovabili-2023