Incidente aereo di Lusevera, chiarito l’arcano delle matricole degli aerei. I due velivoli coinvolti a 4 mesi di distanza sono gemelli ma non è lo stesso
L’incidente aereo di Lusevera e i molti dubbi che si stanno addensando sulla vicenda sta destando, vedono almeno una prima risposta. Da una segnalazione di un lettore ci viene chiarito che la matricola dell’ultraleggero caduto 4 mesi fa a Roma è in realtà diversa da quella del velivolo drammaticamente caduto nei boschi friulani. Almeno questo vi evince dalla segnalazione e da una fotografia più chiara del velivolo schiantatosi ad Artena (quella in nostro possesso ieri aveva la matricola “sfumata”) la cui matricola è I-B524, mentre quella in Friuli è I-8548, diversa seppur facilmente scambiabile. Se è così, quanto si vociferava negli ambienti, e cioè che l’aereo o parti di questo sarebbe stato lo stesso, sembra non essere la realtà. Bene uno dei dubbi viene fugato, restano però alcune opacità nell’incidente in Friuli, di cui ci risulta si starebbero occupando già due inchieste parallele, una dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza del volo e l’altra della Procura della Repubblica di Udine cui spetterà il compito di chiarire se vi sono responsabilità amministrative o rilievi penali. Quella degli ispettori dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza del volo ha invece come unico obiettivo prevenire futuri incidenti anche se l’esperienza nel settore potrà essere certamente utile per ricostruire la catena degli eventi anche precedenti al volo stesso. Non solo, in sostanza si cercherà di capire se la ragione dello schianto è imputabile ad un guasto, come probabile, e soprattutto se questo malfunzionamento possa essere riferibile a carenze di manutenzione. Andrebbe anche verificato se la tipologia di incidente fra i due aerei gemelli possa essere imputabile al medesimo tipo di guasto. Da questo punto di vista sarebbe opportuno capire dove sono finiti i rottami del volo caduto in Lazio, soprattutto il motore, per analizzarli in maniera comparata. Va ricordato inoltre che diversamente dal settore dell’aviazione generale, in cui i velivoli devono soddisfare molte complesse procedure e certificazioni con costi di mantenimento e manutenzione decisamente maggiori, per gli ultraleggeri non ci sono gli stessi obblighi documentali di manutenzione e si viaggia più allegramente, con autocertificazioni che molti esperti del settore giudicano severamente nella metodologia, perché sarebbe lasciata parecchia discrezionalità alla coscienza dei singoli e come si sa, qualcuno, per risparmiare potrebbe cercare scorciatoie. Ovviamente nulla si può dire al momento da questo punto di vista relativamente al velivolo caduto in Friuli, il tema è in realtà generale. Ma fra le cose da ricostruire vi sono anche quelle relative alla proprietà del mezzo e alla responsabilità di gestione del mezzo stesso.