Incidenti sul lavoro, una sequenza senza fine Anche in FVG necessaria una presa di posizione delle istituzioni e della politica
Tre persone hanno perso la vita in Italia in incidenti sul lavoro nella giornata di ieri mercoledì 8 settembre. Due lavoratori sono morti in Toscana: si tratta di un operaio 55enne che è rimasto schiacciato da due lastre di marmo in un laboratorio a Pietrasanta, in Versilia; e di un agricoltore di 73 anni che è deceduto mentre potava un albero in un’azienda agricola nell’Aretino. La terza vittima, di 59 anni, lavorava in un cantiere della metropolitana di Napoli. Dall’inizio dell’anno sono stati 677 i morti registrati dall’Inail e ben 312762 gli infortuni ai quali si somma 33865 malattie riferibili alle attività professionali. Numeri da guerra continua di cui si parla poco e spesso in maniera superficiale considerando quasi inevitabile questa strage. Ma in realtà la cronaca ci racconta che non è così, spesso, se non sempre, alla base degli infortuni ci sono gravi carenze nella prevenzione quando non addirittura comportamenti dolosi. Scrive oggi il consigliere di Open Fvg Furio Honsell da sempre sensibile al tema: “Pochi giorni fa abbiamo depositato una mozione sul tema della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro allo scopo di aprire una discussione in seno al Consiglio regionale sulle azioni da attivare. I dati anche in Fvg parlano chiaro: nel primo semestre 2021 i dati raccolti da INAIL e altri soggetti esterni come CGIL dimostrano un preoccupante incremento degli infortuni e morti sul lavoro, si parla infatti di oltre 7.700 denunce di infortunio nei primi sei mesi del 2021 rispetto alle oltre 6.300 dell’intero 2020 e di 12 infortuni mortali nei primi sei mesi del 2021 rispetto ai 7 infortuni mortali registrati nell’intero anno 2020. Inoltre, secondo un’elaborazione dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering, la nostra Regione si posiziona tra quelle nelle quali le “morti bianche” incidono maggiormente in rapporto alla popolazione occupata e, in particolare, la provincia di Udine si colloca al 18° posto in Italia per incidenza di casi di mortalità sul totale degli occupati con 7 casi totali su quasi 220mila occupati, in controtendenza con il dato nazionale.” “Dobbiamo scongiurare il rischio che il periodo della pandemia possa aver fatto abbassare la guardia su tutte quelle attività di controllo e prevenzione. A questo si aggiunge il dramma del caporalato, forma moderna di schiavitù, emerso anche nella nostra regione – come evidenziato da diverse inchieste della magistratura e notizie stampa – e del lavoro nero, entrambi fenomeni che statisticamente si accompagnano a maggiori rischi per la salute e la vita stessa dei lavoratori, unitamente a minori tutele e garanzie in caso di incidente, stante anche il clima di omertosa criminalità che li caratterizza.” “È giunta l’ora che anche la politica e le istituzioni a livello locale aprano gli occhi e affrontino questa delicata e preoccupante situazione con azioni incisive a riguardo”: ha dichiarato il consigliere regionale Furio Honsell di Open Sinistra FVG.