Indagine bis su Daniela Santanchè per la società editrice “Visibilia”. Ipotesi di reato falso in bilancio. Si aggiunge a quella per truffa all’Inps
Pian piano i nodi vengono al pettine, chiusa altra indagine su Daniela Santanchè per falso in bilancio. Oltre alla ministra del Turismo sul caso Visibilia ci sono altri indagati, tra cui tre società e 17 persone. Oltre alla senatrice di FdI sono indagati, tra gli altri, anche la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garner, il compagno Dimitri Kunz e l’ex compagno Canio Mazzaro. Indagate per la responsabilità amministrativa degli enti anche Visibilia Editore spa, Visibilia Editrice srl e Visibilia srl in liquidazione. Lo si evince dall’avviso di conclusione indagini appena notificato. L’inchiesta è stata appena chiusa dai pm di Milano e tratta il filone di inchiesta sul dissesto della società editrice Visibilia nella quale la ministra del Turismo, era presidente fino al gennaio 2022. Alla ministra del Turismo i pm Marina Gravina e Luigi Luzi con l’aggiunto Laura Pedio contestano il falso in bilancio. Questa nuova accusa si aggiun a quella delle scorse settimane, sempre condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, in cui la senatrice di FdI è invece accusata di truffa aggravata all’Inps per la gestione della cassa integrazione nel periodo del Covid. Visibilia Editore, tra l’altro, è finita in amministrazione giudiziaria il primo marzo scorso su disposizione del Tribunale civile di Milano e dopo la causa intentata da un gruppo di piccoli azionisti. I giudici civili hanno parlato di una spa, ora in composizione negoziata della crisi, “quotata” e che non sta più in piedi finanziariamente, con “irregolarità” e un “potenziale inquinamento” nei bilanci, senza più alcun dipendente e con una società formalmente esterna, di cui socia di maggioranza è Daniela Santanchè, ossia Visibilia Concessionaria, che “continua a gestire l’amministrazione e la tesoreria”, compiendo “scelte anche in ordine ai pagamenti” dei creditori. Il bilancio al 31 dicembre 2022 e la relazione semestrale al 30 giugno 2023 “non risultano correttamente” predisposti, era stato segnalato nell’ispezione. “L’avviamento – si legge -avrebbe dovuto essere completamente svalutato”, come hanno sempre sostenuto l’aggiunto Laura Pedio e il pm Marina Gravina. Sul fronte della presunta truffa all’Inps, vicenda emersa un paio di settimane fa, i pm hanno accertato, anche attraverso le testimonianze dei lavoratori, che in quel periodo, dal “31maggio 2020 al 28 febbraio 2022”, ad amministrare Visibilia Editore e Concessionaria, ossia a prendere le decisioni, erano Santanchè e il compagno Dimitri Kunz. Entrambi, assieme a Paolo Concordia, “collaboratore esterno”, sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente” la cassaintegrazione in deroga “a sostegno delle imprese colpite dagli effetti” della pandemia Covid. Come è noto la ministra ha sempre respinto tutte le accuse contestate. Nel frattempo, per definire pure l’ultimo filone del “pacchetto Visibilia” è già stata raccolta nelle scorse settimane la documentazione bancaria relativa ai flussi di denaro che riguardano la ormai famosa compravendita della villa di Forte dei Marmi di proprietà di Francesco Alberoni acquistata, quando il sociologo era ancora in vita, da Kunz e da Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, per 2 milioni e 450mila euro, villa che i due hanno rivenduto in un’ora all’amico imprenditore Antonio Rapisarda per 3 milioni e 450 mila euro facendo un utile “lordo” di un milioncino.
Daniela Santanchè ostenta sicurezza annunciando che andrà “avanti tranquilla”. “Se ci sarà la richiesta” di rinvio a giudizio “poi vedremo. Ci sono l’accusa e la difesa, no? Male non fare, paura non avere, sono assolutamente tranquilla”, aggiunge con notevole faccia tosta Santanchè, commentando anche le richieste di dimissioni da parte dell’opposizione: “Non sarebbe la prima volta, ognuno fa come crede, mi sembra che abbiano altri problemi”.