La Quiete chiude il 2021 con segno meno a causa della pandemia, intatti però il patrimonio e la solidità finanziaria
Il bilancio 2021 de La Quiete chiude con un segno meno di 1.029.478 di euro: si è passati, infatti, da un fatturato di 18.111.100 di euro nel 2020 ai 15.672.501 del 2021. Approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione, il bilancio fa segnare una perdita fisiologica dovuta all’impatto della pandemia che però non va ad intaccare il patrimonio della Asp che resta di 8.943.000: per pareggiare il conto di esercizio, infatti, sono state utilizzate le riserve di utili degli esercizi precedenti, pari a 1.170.000 di euro. “Il 2021 è stato indubbiamente un anno difficile – spiega il presidente Alberto Bertossi scontiamo i costi dovuti alla pandemia (dispositivi dpi, sanificazione, pulizie), ma soprattutto la diminuzione dell’occupazione dei posti letto della casa di riposo che, nel picco più basso, ha fatto registrare 280 posti occupati a fronte dei totali 408, con una flessione del 18,8% su base annua. A differenza di altre realtà del settore il cui personale è appaltato a ditte esterne, gran parte del nostro personale infermieristico è dipendente della Asp, mentre gli Oss dipendono nella quasi totalità alla fondazione Morpurgo Hofmann: per non mettere in difficoltà i lavoratori in un periodo già faticoso, non abbiamo chiesto cassa integrazione per nessuno”. All’emergenza Covid si sono aggiunti gli effetti dei lavori di efficientamento energetico dell’edificio centrale che sia affaccia su via S. Agostino (rifacimento del cappotto, sostituzione degli infissi e allargamento degli spazi interni dedicati agli ospiti): appaltati a novembre 2020 dal precedente cda e iniziati a maggio 2021, hanno portato via ben 40 posti letto. “I lavori dovrebbero terminare tra un mese e le prospettive per il 2022 sono positive – continua Bertossi – già l’ultimo trimestre 2021 ha dato segnali incoraggianti e, ad oggi, registriamo nuovamente la piena occupazione dei posti letto con una piccola lista d’attesa: ci aspettiamo quindi una gestione in linea con gli anni pre-Covid. Dati gli ottimi rapporti con la Regione e con l’Azienda Sanitaria, sono fiducioso che ci sarà la medesima attenzione già dimostrata per i ristori degli oneri di gestione della pandemia e per i posti letto non occupati, come già successo per quelli 2020 ristorati durante esercizio 2021.”