“La terribile solitudine del personale sanitario”. Simona Liguori (Civica) interviene in aula da medico criticando duramente il governo Fedriga sulla sanità
La Consigliera Regionale di Patto – Civica, Simona Liguori, è intervenuta in sede di discussione della legge finanziaria regionale sottolineando con fermezza le criticità che attanagliano il sistema sanitario. L’ha fatto in maniera appassionata come consigliere regionale, ma probabilmente molto di più come medico, collega di chi in prima linea prova ogni giorno il disagio di verificare come la politica regionale sia incapace di dare risposte ai problemi della sanità pubblica. “Gli ospedali Udine, Pordenone, San Vito – ha detto Liguori – hanno in comune una cosa: la terribile solitudine del personale sanitario. Personale sanitario che, a fronte di turni massacranti e di un ambiente lavorativo dal quale mentalmente non stacca neanche quando si timbra per tornare a casa, per sopravvivere decide di dimettersi volontariamente dall’ospedale per andare a lavorare nella sanità pubblica di un’altra regione o nel privato”. “Assistiamo, spiega Liguori, a dimissioni volontarie del personale degli ospedali di Pordenone – ha continuato – pensiamo alla radiologia del Sanita Maria degli Angeli ove l’unica dottoressa radiologa che potrebbe refertare risonanze magnetiche cardiologiche è in ferie prima di lasciare l’ASFO per passare ad altra azienda per cui oltre gli esterni, anche i pazienti ricoverati in ospedale saranno trasportati con ambulanza al Policlinico san Giorgio per eseguire gli esami”. “Dell’ASFO fa parte l’ospedale di San Vito – ha proseguito Liguori – che ha perso da qualche settimana il punto nascita, con la motivazione dei troppi gettonisti e della mancanza di sicurezza, dopo che non si è stati in grado – o più probabilmente non si è voluto – risolvere i problemi, trovare il personale o redistribuirlo. Chiude nonostante gli oltre 500 parti, chiude nonostante sia palese che così si regala a Portogruaro e quindi al Veneto una fetta determinante delle gravidanze, contro ogni logica anche di tipo aziendale”. “E al Pronto Soccorso di Udine le cose non vanno meglio – ha detto Liguori – 5 anni fa l’organico dei medici era intorno ai 33 professionisti, organico che si è assottigliato in questi anni e che rischia nei prossimi mesi di ridursi ulteriormente di un’altra decina di professionisti che sarebbero intenzionati a lasciare il pronto soccorso dell’ospedale di Udine”. “Noi crediamo – ha concluso – che la risposta alla terribile solitudine del personale sanitario non sia quella di attendere che i professionisti lascino i nostri ospedali per poi dire “dobbiamo fare riferimento a soggetti terzi e quindi ad appalti esterni” come affermato nelle settimane scorse dal direttore generale di ASUFC azienda del Friuli centrale. A tale proposito e per dare il nostro contributo a queste criticità che stanno diventando costitutive nella sanità pubblica della regione FVG abbiamo presentato una serie di ordini del giorno con proposte volte a riportare la centralità dei professionisti quali, medici, infermieri, OSS nelle organizzazioni lavorative di cui fanno parte”.