L’autonomia finanziaria della Regione Fvg sulla spesa sanitaria ha solo una direzione: privatizzazione del Servizio
“La Regione Friuli Venezia Giulia non soggiace al principio di coordinamento della finanza pubblica sancito dall’art. 23 del d.lgs. n. 75 del 2017, e non può dunque violarlo, il che vale per tutte le Regioni a Statuto speciale che provvedono in autonomia al finanziamento del proprio servizio sanitario e lo Stato non ha titolo per dettare nei loro confronti norme di coordinamento finanziario: così recentemente hanno stabilito i giudici della Corte Costituzionale. Quindi scovarsi tra le vecchie disposizioni di legge un nascondiglio per evitare l’incremento della spesa sanitaria e migliorare il trattamento economico del personale del servizio pubblico significa semplicemente giustificare le politiche con cui vediamo allargare quanto più possibile la percentuale di strutture private accreditate riducendo quella pubblica. Il risparmio non ci sarà perché il privato dovrà inevitabilmente fare degli utili e, qualora non dovessero essere assegnate maggiori risorse, per riuscire a stare nel tetto di spesa autoimposto da questa stessa Amministrazione verranno applicati contratti in deroga al CCNL, esattamente come approvato nella legge di assestamento di bilancio.”
L’ha dichiarato la consigliera regionale Serena Pellegrino, Alleanza Verdi e Sinistra, al termine della discussione odierna in Consiglio Regionale attorno a due mozioni, una del PD e una della Maggioranza, relative ai futuri impegni della Regione per la spesa del Servizio sanitario regionale dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale.
Conclude Pellegrino: “La sentenza 124/2023 della Corte Costituzionale offre alla Regione una grande opportunità, cioè consente di affrontare e rinegoziare con argomenti molto incisivi a favore del Friuli Venezia Giulia la questione della compartecipazione alla spesa pubblica in sede di Patto Stato Regioni, il cui rinnovo è previsto nel 2026. Tuttavia l’emendamento con cui proponevo al Consiglio questo specifico impegno non è stato nemmeno accolto, ed anzi nella mozione traspare una prospettiva politica ben diversa: ci si vanta di aver vinto contro il Governo in sede di ricorso costituzionale ma questa Maggioranza preferisce astenersi dall’utilizzare in maniera esplicita le prerogative dell’autonomia speciale.”