Lega: Rojc, sindaca Monfalcone a caccia di insegnanti “di sinistra”. “È questa la regionalizzazione che vuole la Lega?”
“Genitori e studenti mi raccontano, di nascosto, che in classe si criticano le mie ordinanze. Adesso lo potranno riferire al nostro Garante”, lo ha dichiarato la sindaca di Monfalcone Anna Cisint al quotidiano Il Piccolo annunciando con un tweet di star valutando se avviare a settembre un servizio di “ascolto riservato”. Insomma i censimento con la creazione di una lista di insegnanti di “sinistra”. Lista il cui uso non è chiaro ma che ricorda molto quelle di proscrizione. Del resto l’iniziativa della Cisint non meraviglia dato che nel recente passato la sindaca aveva già suscitato aspre polemiche per aver eliminato i quotidiani Il Manifesto e Avvenire da quelli fruibili nella Biblioteca comunale avendo una personalissima opinione del pluralismo e della democrazia . Durissimo il commento della senatrice del PD Tatjana Rojc: “La sindaca Cisint vuole dare una stretta alle libertà individuali e far sì che la Lega attui un controllo invasivo sulla società civile e nella vita quotidiana, attraverso le amministrazioni locali come al Governo nazionale. Così a Monfalcone, anche prendendo di mira la scuola, si sta realizzando con fredda coerenza la ‘società illiberale’ di Orban e Salvini”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc, commentando l’iniziativa della sindaca del Comune di Monfalcone (Gorizia) Annamaria Cisint, la quale ha annunciato l’avvio di un servizio di “ascolto riservato” al quale si potranno rivolgere studenti e genitori per riferire di eventuali critiche rivolte all’Amministrazione comunale da parte di insegnanti “di sinistra”.
Chiedendosi “se sia questo il retropensiero della destra sulla regionalizzazione della scuola”, la senatrice indica che “oggi si cercano delatori per scoprire gli ‘insegnanti di sinistra’, domani tocca a qualche ‘sindacato che fa politica’, poi arriva il censimento delle minoranze e da lì il campo di caccia è libero. Che bisogno ha un partito quotato verso il 40% di andare a scovare qualche insegnante che magari ha la colpa di dirsi antifascista, come fosse una bestemmia? Questa – sottolinea la parlamentare – è la domanda decisiva, e la risposta è semplice: nessun regime tollera voci fuori dal coro, nemmeno minoritarie”.
“Cisint è data come candidata in pectore alla successione a Fedriga e – osserva Rojc – fa a Monfalcone esperimenti di futuro regime, in cui le opinioni politiche sono elemento di discriminazione, demonizzazione e ghettizzazione. Si viene ‘schedati’ in base all’etnia, alle opinioni, alla religione, magari – conclude – se sei un cattolico che ascolta Papa Bergoglio”.