M5S FVG: “Qualità dell’aria, basta cercare scuse: i dati parlano chiaro”
“La narrazione attraverso cui la ‘colpa’ degli sforamenti di inquinanti nelle zone del Friuli Occidentale sarebbe attribuibile al vicino Veneto non è supportata dai numeri delle due agenzie regionali per l’ambiente. Assumendo che i risultati dei campionamenti siano validi, basterebbe confrontare alcuni dati per capire che dare sempre la causa al Veneto per i problemi di inquinamento della nostra regione non è sostenibile”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle. “Basta confrontare l’ultima settimana (dal 20 al 26 giugno) di rilevamenti per le pm10 per vedere come la media delle polveri a Conegliano in provincia di Treviso sia stata di 21 µg/m3, mentre nella confinante Sacile il dato era pari a 25 µg/m3 – rimarcano i consiglieri pentastellati -. Il dato peggiora ancora se ci si sposta nelle centraline di Morsano al Tagliamento dove il risultato è stato pari a 30 µg/m3 con punte di 38,5 giovedì scorso”. “Le stesse dinamiche erano evidenti nella relazione sulla campagna di monitoraggio del pm10 e pm2.5 condotta a San Vito al Tagliamento tra agosto 2021 e marzo 2022, pubblicata il 7 giugno scorso. Già con quei dati – aggiungono i portavoce M5S – era facilmente comprensibile che le situazioni delle regioni non siano confrontabili. Dalla lettura di quei dati è emerso che la centralina di San Vito al Tagliamento avesse dei valori di pm10 molto più alti rispetto a quella di Morsano e a quella di Pordenone, notoriamente più vicina al Veneto delle due precedenti. La stessa Arpa FVG concluse quella relazione dicendo che c’è una maggiore polverosità a San Vito al Tagliamento, ascrivibile in particolare alla componente più grossolana del particolato, dovuta a fenomeni locali”. “Da ultimo – concludono gli esponenti del MoVimento – si continua a dare la colpa dell’inquinamento per lo più al riscaldamento domestico e alla combustione di legna e pellet per riscaldare le case dei cittadini. Sarebbe anche interessante avere il parere di chi sostiene questo, a fronte del dimezzamento degli sforamenti nel 2022 rispetto all’anno precedente. Per quanto ci riguarda, riteniamo necessario trovare soluzioni per il trasporto su gomma (vedi Pontebbana) e per la concentrazione di industrie impattanti che insistono in un territorio saturo”.