Messaggi ecofriendly fuorvianti, la grammatica legale del “greenwashing” in un webinar gratuito per le imprese

Verde, Sostenibile o altro: sono sempre più diffuse le formule pubblicitarie di questo tenore, dai nomi accattivanti, con un linguaggio impreciso cui non sempre corrisponde un’effettiva sostanza di prestazioni verdi del prodotto o del servizio. La costante crescita dell’attenzione verso tali tematiche della sostenibilità pone chi desidera comunicare, dinnanzi alla sfida di coniugare efficacia con credibilità. Etichette fuorvianti o pubblicità ammiccanti come “Prodotto green, ecofriendly, 100% naturale”, spesso non certificano alcunché e possono rivelarsi delle “bucce di banana” con conseguente rischio di finire in tribunale. Capire quali strumenti e strategie adottare diventa fondamentale; delicati sono anche i risvolti legali di una pubblicità non sempre volutamente ingannevole ma che di fatto espone ai più disparati rilievi. Il tema del greenwashing è di assoluta attualità ed interesse per le imprese: ma a che punto è la normativa volta a censurare la sostenibilità di facciata? Per riflettere sui codici comunicativi legati alla sostenibilità, fare chiarezza sul linguaggio e sui rischi del greenwashing, Confindustria Alto Adriatico e Formindustria FVG hanno organizzato il webinar “Green claim e greenwashing”. L’avvocato Elisa Teti parlerà dell’attenzione che le aziende devono avere in chiave preventiva e di compliance, così da evitare gli elevati rischi finanziari e reputazionali che le pratiche di greenwashing possono comportare. Il webinar è venerdì 1° dicembre alle 11.00: le iscrizioni, sui siti CAA e Formindustria FVG, ancora aperte e gratuite.