Note Nuove 2024/25: la rassegna di Euritmica è rivolta alle innumerevoli declinazioni della musica moderna

Note Nuove si prepara ad arricchire il panorama musicale della città, portando a Udine, tra ottobre 2024 e febbraio 2025, proposte musicali accomunate da indiscussa qualità e costante ricerca.
Tra gli ospiti della rassegna alcune tra le figure più acclamate dello scenario musicale nazionale e internazionale del jazz, maestri assoluti che hanno scritto la storia e continuano a influenzare le giovani generazioni di musicisti.
Accanto ai grandi “custodi” del jazz, saranno ospiti di Note Nuove anche alcuni storici autori e interpreti italiani dall’inconfondibile personalità che proporranno progetti di recente sviluppo, dove si contaminano coraggiosamente jazz, rock e blues.

Giovedì 31 OTTOBRE 2024, ore 20.45
Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine

PAT METHENY Dream Box/MoonDial Tour

Il chitarrista e compositore – oltre 50 dischi e 20 Grammy Awards – è in tour con il nuovo album MoonDial, pubblicato da BMG lo scorso luglio. Naturale continuazione di Dream Box (nomination Grammy 2023), in questo lavoro Metheny, include i brani preferiti personali e del pubblico, selezionati da quasi 50 anni di carriera.
Un lavoro che continua l’esplorazione del mondo della chitarra sola, nel quale ha sempre sperimentato soluzioni diverse.
Oggi vuole continuare a trovare angolazioni e modi nuovi di pensare alla musica: che significa continuare la ricerca, pur mantenendo un’estetica di fondo.

Mercoledì 20 novembre 2024 
ore 20.45 – Teatro Palamostre, Udine

Cristiano Godano e Alessandro “Asso” Stefana
Journey Through The Past: Godano e Asso Stefana suonano Neil Young

Uniti da una comune passione, Cristiano Godano – frontman dei Marlene Kuntz – e Alessandro ASSO Stefana – chitarrista, autore, produttore, collaboratore, tra gli altri, di Vinicio Capossela e Cristina Donà – con il Tour dedicato a Neil Young realizzano un loro sogno: la figura del genio canadese nel loro sguardo, è densa e intimamente connessa con le caratteristiche essenziali della sua poetica e della sua musicalità.

Il concerto è un gioiellino di raffinata intimità, per una sorprendente connessione col mondo del creatore di canzoni immortali come Heart of gold, Hey Hey My My (Into the Black), Harvest moon, Old man, e molte altre.

Un atto d’amore, più che un semplice tributo, in cui i due artisti si pongono con rispetto e insieme autonomia interpretativa. Percorrono il tragitto artistico di Neil Young pescando nella vastità del suo repertorio (con qualche sperabile sorpresa rispetto alle scelte più pronosticabili); in programma anche alcuni pezzi di Mi ero perso il cuore, disco di Godano solista, uscito nel 2021 ed entrato nella cinquina del Tenco.

Mercoledì 20 novembre 2024 ore 20.45 – Teatro Palamostre, Udine

Andrea Braido
Jazz Organ Trio feat. Alessio Velliscig

Andrea Braido | chitarra e basso
Folco Fedele | batteria
Yazan Greselin | organo Hammond
Alessio Velliscig | voce

Andrea Braido è uno dei migliori chitarristi italiani, forse il migliore; la sua carriera è ricchissima di collaborazioni: ha suonato con Patty Pravo, Celentano, Mina, Ruggiero, Pausini, Zucchero, Ramazzotti. Dal 1989 al 1993, è stato al fianco nel periodo migliore di Vasco Rossi. Molte le collaborazioni anche all’estero, su tutte quella con Marcus Miller.

Braido è un chitarrista anomalo: ha una mano in più rispetto a tanti colleghi italiani ed europei, la mano destra. Non usa il plettro e ha trasformato la perdita di una falange, in un punto di forza. La mano sinistra vola sulla tastiera, l’altra scorre sulle sei corde percuotendole, accarezzandole, strappandole per poi sfiorarle di nuovo con estrema delicatezza.

Per chi ama e conosce il talento di Braido, ancora una volta rimarrà colpito dalla performance in trio: genialità nelle scelte dei fraseggi chitarristici, inventiva costante e mai scontata nei vari soli, tecnica superlativa ed un gusto musicale fuori dal comune, rendono il progetto Jazz Organ Trio assolutamente perfetto.

 

Mercoledì 11 dicembre 2024
ore 20.45 – Teatro Palamostre, Udine

Paolo Fresu
Kind of Miles

di e con Paolo Fresu | tromba, flicorno e multi-effetti
e con Bebo Ferra | chitarra elettrica
Dino Rubino | pianoforte e Fender Rhodes Electric Piano
Marco Bardoscia | contrabbasso
Stefano Bagnoli | batteria
Filippo Vignato | trombone, multi-effetti elettronici, keyboard
Federico Malaman | basso elettrico
Christian Meyer | batteria

regia Andrea Bernard
video Marco Usuelli

produzione TEATRO STABILE DI BOLZANO

Miles Davis è un artista mitico per antonomasia. Un uomo capace di raccontare una storia recente che va aldilà del jazz e della musica e la cui personalità marcata appare prepotentemente non solo attraverso la sua tromba ma anche nel viso scavato degli ultimi anni, negli occhi profondi che inchiodano lo sguardo e nelle mani rugose che hanno toccato il cuore. A noi del presente ha lasciato non solo un’icona, ma un soffio che è carezza e graffio.

kind of Miles di Paolo Fresu (trombettista, autore, scrittore, tra le personalità musicali in assoluto più influenti dello scenario jazz nazionale e internazionale) è un’opera musicale e teatrale che evoca l’universo creativo e visionario dell’immenso musicista scomparso nel 1991. L’intento è quello di ricostruire la vita e la musica di un artista che ha segnato il Novecento attraverso la voce narrante di un unico autore/attore e attraverso il suo universo sonoro e le sue relazioni artistiche ed umane.

La formazione musicale è composta da diverse personalità e diversi strumenti, acustici ed elettrici, che hanno sottolineato il suo percorso discografico e live sotto il profilo del suono e della ricerca. Il racconto narrato da Fresu è quello di uno dei personaggi più eccentrici ed influenti della storia recente. Una scrittura intima puntellata da momenti personali di vita vissuta (soprattutto l’apprendistato del jazz a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta), la comparazione con l’alter ego Chet Baker e da storie tratte dalla fiorente letteratura su Davis.

Alcuni dei visual che compongono la scenografia dello spettacolo sono elaborati dal vivo sulla base degli impulsi registrati da alcuni sensori indossati da Paolo Fresu. Questi sono frutto della ricerca e dello sviluppo della Libera Università di Bolzano e sono parte attiva dello spettacolo.

 

Venerdì 28 Febbraio 2025

ore 20.45 –  Teatro Nuovo Giovanni da Udine – Via Trento, 4 – UDINE

 

Stefano Bollani
Piano Solo
Per il pianista e compositore italiano Stefano Bollani, la musica è un gioco divertente da reinventare di volta in volta. L’artista gioca in modo sempre diverso, improvvisando sul momento con diverse band e con grandi artisti tra cui Richard Galliano, Bill Frisell, Paul Motian, Chick Corea, Hamilton de Holanda, Caetano Veloso, Hector Zazou, Chucho Valdés e il suo mentore Enrico Rava.

Ma l’essenza del guizzo comico di Bollani, del suo spirito gioioso e della sua versatilità nel fare musica probabilmente si esprime al meglio quando si esibisce da solo. Non è un caso se i suoi concerti più popolari sono quelli in piano solo, dove è completamente libero, le sue qualità di allegro intrattenitore hanno un ruolo centrale e il suo pubblico è maggiormente coinvolto.

Bollani accoglie l’umore del pubblico a ogni concerto; adora intrattenere e sorprendere gli spettatori, come anche sé stesso. Nei suoi concerti si lascia guidare dalla musica (e dal pubblico), affascinando i suoi ascoltatori, passando dall’essere lirico a comico, improvvisando, smontando e ricostruendo le melodie di quello che sembra essere un repertorio infinito di canzoni popolari italiane, classici del jazz americano, musiche brasiliane e di altri paesi sudamericani, arie di opere italiane, compositori classici del XX secolo e composizioni proprie.

Il clou di questi concerti in piano solo è il finale, quando Bollani chiede al pubblico di scegliere dieci titoli che vorrebbe sentirgli suonare. Li scrive su un foglio, sorride e si lascia andare per creare immediatamente un medley improvvisato tipo jukebox, mescolando musica spesso diversa in modo perfettamente naturale, come se i brani più disparati fossero da sempre concepiti per essere suonati insieme. E Bollani si gode il gioco