Nucleare: Serracchiani Pd, “no Via a Krsko è buon senso”. De Carlo M5s “bene parere negativo a prolungamento vita centrale”

“Il no della Commissione Via (valutazione impatto ambientale)  nazionale sul prolungamento della vita della centrale nucleare slovena di Krško fino al 2043 è una decisione lucida e condivisibile e, anche se non avrà per la Slovenia implicazioni formali, é un segnale importante che avvalora le criticità sollevate dagli esperti che hanno accertato che il sito di Krško, non è adatto a una centrale nucleare, proprio per il forte rischio sismico dovuto alla prossimità del sito a ben tre faglie attive e ai sistemi di sicurezza inadeguati di una centrale realizzata a soli 200 chilometri dal nostro confine” così in una nota la deputata di Trieste Sabrina De Carlo commentando la notizia del parere negativo nell’ambito della Via transfrontaliera per l’estensione del ciclo di vita dal 2023 al 2043 per la centrale nucleare di Krško. “Il problema della crisi energetica dovuta alla guerra Russo-Ucraina ed il conseguente rincaro dei prezzi delle bollette – spiega De Carlo – è all’ordine del giorno dell’agenda delle istituzioni nazionali, con l’obiettivo di trovare una risoluzione quanto più celermente possibile ma, come da sempre evidenziato dal MoVimento 5 Stelle, questa non può coincidere con il nucleare perché, come dimostra la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, significa continuare a scegliere una fonte che espone continuamente i cittadini a grandi rischi, e che oltretutto produce scorie pericolosissime e difficili da smaltire.” “Auspico che questa decisione solleciti anche a livello europeo un cambio di rotta lungimirante e attento, che guardi con decisione e convinzione a una transizione ecologica ed energetica, basata sulle ecoenergie, quelle derivanti da sole, vento e acqua, non certo a soluzioni che stanno mostrando, seppure con modalità diverse, tutta la loro inefficacia e pericolosità, per la salute delle persone e per l’ambiente.” Spiega De Carlo. “Investire su rinnovabili, innovazione e tecnologie per l’accumulo – aggiunge De Carlo che conclude – realizzando in Italia e in Europa le filiere produttive correlate, è l’unico investimento davvero produttivo e sostenibile di cui abbiamo bisogno.” Di parere simile la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani secondo cui: “La decisione di dare l’alt alla centrale di Krsko era auspicata e attesa, anche alla luce di qualificati pareri scientifici. Troppe volte abbiamo dovuto preoccuparci per la sicurezza di quell’impianto per poterne accettare serenamente il raddoppio. E sia chiaro che questa posizione non ha nulla di ideologico, ma si nutre di analisi approfondite e di un diffuso buon senso. Sappiamo di aver bisogno di fonti alternative a quelle fossili, soprattutto dopo le decisioni sugli approvvigionamenti dalla Russia, ma questo deve essere incentivo a progredire non a tornare indietro. Guardiamo all’idrogeno, alle rinnovabili, prosegua la ricerca per l’energia pulita da fusione ma no a superati e rischiosi impianti nucleari”.