Nuova mega acciaieria a San Giorgio di Nogaro: preoccupa il silenzio del Presidente Fedriga. Mozione di Civica Fvg

«Il silenzio assordante del Presidente Fedriga è inaccettabile e preoccupante: la proposta di realizzare un’acciaieria di grandi dimensioni e capacità di produzione nella zona industriale del Consorzio per lo sviluppo economico del Friuli a San Giorgio di Nogaro, prospiciente la Laguna di Marano e Grado, non può non essere affrontata e discussa in Consiglio regionale. Dal momento che la Giunta e la maggioranza di centrodestra continuano a sottovalutare e minimizzare l’impatto di tale insediamento, saremo noi, attraverso una specifica mozione, a chiedere al Consiglio regionale di affrontare questo delicato tema e di prendere una posizione chiara sulla questione».

Questo le parole di Simona Liguori e Marco Putto, consiglieri regionali di CIVICA FVG, che hanno annunciato la presentazione di una mozione che porti in Consiglio regionale la discussione sulla volontà di realizzare l’impianto presentata dal Gruppo ucraino Metinvest e dalla friulana Danieli & C. Officine Meccaniche SpA.

«La Giunta Regionale – hanno aggiunto Putto e Liguori, che è anche medico oncologo e che in tema di tutela della salute è da sempre impegnata – non ha mai reso pubblico il progetto esecutivo dell’impianto, deliberando l’avvio dell’iter istituzionale per un accordo di programma tra i soggetti coinvolti finalizzato alla realizzazione dell’acciaieria (delibera 764 del 27 maggio 2022). Una decisione che ha di fatto avviato l’iter amministrativo per l’autorizzazione all’impianto presa in totale disaccordo con le amministrazioni locali (Lignano Sabbiadoro, Carlino, Marano Lagunare, San Giorgio di Nogaro, Torviscosa e Grado) e, soprattutto, volutamente ignorando le 25 mila firme di cittadini del Friuli Venezia Giulia raccolte da Comitati e depositate in Consiglio regionale. Se a Fedriga sta bene realizzare alle porte di un’area protetta e di pregio ambientale una mega struttura industriale lo dica apertamente in Aula e la smetta di nascondersi dietro un silenzio che in molti leggono come una discutibile provocazione».