Nuovo Piano Regionale di Governo del Territorio: la giunta si apra realmente al confronto
“Quella odierna è stata una giornata di ascolto molto positiva con una partecipazione importante dei portatori di interesse, fondamentali per avviare con loro un percorso di stesura del piano di governo regionale del territorio. Partendo dalla fotografia dell’esistente, emersa anche dagli studi di approfondimento scientifico delle Università di Udine, Trieste e Venezia recentemente acquisiti, e dall’ascolto del territorio, da oggi, iniziamo a scrivere assieme un piano che coinvolga tutti gli stakeholders. Al fine di raggiungere l’obiettivo la Regione aprirà dei tavoli tematici per fare in modo che questo strumento sia davvero il risultato di un impegno corale”. Lo ha affermato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, in apertura dell’incontro ‘La pianificazione del territorio quale strumento fondante della Regione del futuro: giornata d’ascolto’ oggi nell’auditorium della sede di Udine della Regione Friuli Venezia Giulia. Sull’iniziativa da segnalare il commento di Marco Putto Consigliere regionale Patto per l’Autonomia-Civica FVG che ha emesso una nota: “In un auditorium regionale gremito, che ha visto la presenza dei diversi portatori d’interesse istituzionale, professionale ed accademico, ho partecipato questa mattina a Udine ad un momento di confronto e di dibattito che segna l’avvio dell’iter che porterà al nuovo piano urbanistico di governo del territorio (PGT), quale strumento fondante della Regione del futuro. Da un punto di vista politico, nell’apprezzare questo utile momento di confronto, pongo subito l’attenzione su due elementi di carattere generale, anche in qualità di membro della IV Commissione consiliare permanente, che sarà chiamata ad approfondire i temi tecnici che riguarderanno il futuro PGT, ovvero la nuova cornice nella quale dovranno inserirsi tutti i Piani Regolatori Generali dei Comuni della Regione. Il primo elemento è che ancora oggi vige il Piano Urbanistico Regionale (PURG) del 1978, che in ben 45 anni non ha visto mai giungere in porto le necessarie modifiche che avrebbero dovuto aggiornare o rivedere in tempo utile questo strumento, sicuramente valido ma ormai datato, uno strumento che dovrebbe essere sempre essere in grado di saper leggere le trasformazioni della società. La contrapposizione o la mancanza di volontà politica hanno impedito di portare a termine in diverse legislature i vari strumenti urbanistici regionali che erano stati predisposti come necessario “tagliando di percorso” (PTR, PGT), strumenti che sono giunti sempre ad un passo dall’entrata in vigore, senza però mai veder la luce: maggioranza e opposizione dovrebbero riuscire a comprendere fino in fondo che “le regole del gioco”, quando si fa pianificazione urbanistica su larga scala territoriale, dovrebbero essere cambiate con il contributo delle idee di tutti (il che non significa rinunciare alle proprie posizioni, prerogative e responsabilità), per evitare che o non si giunga mai al dunque (come avvenuto in questo caso) o che chi arriva dopo cancelli quello che ha fatto chi c’era prima. Il secondo elemento è che in ogni “partenza” di percorso, i principi di fondo sono generali e, per certi versi, astratti, ed è inevitabile sia cosí; è difficile, quindi, non condividere i seguenti 5 principi ispiratori del nuovo PGT regionale che oggi ci sono stati presentati: il suolo non si consuma ma si rigenera; la regione è il ponte tra est e ovest; il cambiamento climatico è in corso; i giovani sono al centro; i cambiamenti sono repentini e frequenti. Si tratterà ora di vedere come concretizzarli. Il percorso che porterà al nuovo PGT sarà lungo e formato da una sequenza di passaggi indispensabili con i vari portatori di interesse, non solo istituzionali. Ciascuna componente è fondamentale e preziosa: l’esecutivo ne tenga conto e si apra al confronto”.