Ospedale pediatrico Burlo verso la fine? A Cattinara non è più prevista la netta separazione tra i bambini malati e i pazienti adulti
“Adesso che inizia la campagna elettorale del Burlo si preferisce tacere. Eppure, è appena caduta una condizione ritenuta imprescindibile: la separazione rigorosa dei percorsi di diagnosi e cura dedicati ai bambini da quelli per gli adulti. Uno dei punti ritenuti qualificanti e per lo spostamento del Burlo a Cattinara era la garanzia che mai vi sarebbe stata una commistione tra bambini ricoverati e degenti adulti. Ora questa garanzia pare non esserci più”. Ad affermarlo è il Consigliere Regionale del Polo Liberale Walter Zalukar. “Forse pochi l’avranno notato, prosegue Zalukar, ma ai primi di febbraio quando fu fatta una delle tante inaugurazioni della ristrutturazione di Cattinara e del trasferimento del Burlo – fu presentata anche una nuova variante del progetto, che prevede le degenze e i servizi del Burlo frazionati in diversi edifici del nuovo colosso ospedaliero. Tale scomposizione mette evidentemente fine al vincolo di separare i bambini malati dai pazienti adulti, e a quanto pare in questa nuova versione del progetto una parte delle degenze materno infantili troverebbe spazio anche nel Cubo Covid.” “Forse questo particolare è sfuggito ai più, insiste il consigliere, ma verosimilmente non al Presidente Fedriga e all’Assessore Riccardi che anzi, con la loro presenza alla cerimonia, ne hanno dato l’avallo politico. E così l’Istituto per l’infanzia cessa di esistere come entità separata dall’ospedale degli adulti. Non credo che si arriverà a mettere la Geriatria vicino, ad esempio, alla Neonatologia, anche se l’attuale Giunta ci ha abituato a tutto, però questa promiscuità tra bambini e adulti suscita forte preoccupazione per vari motivi, anche riguardo alla sicurezza. Finora episodi di violenza e insofferenza hanno interessato per lo più Cattinara, ma adesso si sa che il Burlo avrà aree adiacenti, comunicanti, percorsi comuni, dove i bambini insieme ai genitori potrebbero esserne coinvolti. Qualche timore suscita anche l’organizzazione, infatti se un giorno, come ora succede quotidianamente, non ci saranno letti nei reparti per adulti e tanti anziani in attesa in barella, e letti liberi nell’Istituto per l’infanzia, cosa succederà? Mi attendo le solite assicurazioni che mai e poi mai potrà accadere. Ma quante cose sono successe che mai avrebbero dovuto accadere? E poi c’è il tema delle infezioni intraospedaliere, fenomeno assai allarmante in Italia, come si pensa di affrontare il problema? Non va dimenticato che la massima diffusione del Covid è avvenuta proprio all’interno degli ospedali. Cosa succederebbe in caso di pandemia con le strutture del Burlo “sparpagliate” a Cattinara? Per fugare tutte queste preoccupazioni avevo inoltrato ai primi di febbraio un’interrogazione alla Giunta Regionale. Ho chiesto anche perché non si prende in considerazione l’ipotesi di lasciare il Burlo dov’è, anche ai fini di un oculato uso delle risorse finanziarie pubbliche, visto che i costi per la realizzazione del nuovo colosso ospedaliero sono lievitati negli anni dai 140 milioni del 2020 ai 260 milioni attuali. Cosa che fa anche pensare ad una progettazione quanto mai approssimativa fin dal principio. Ma allora perché spendere tanti soldi pubblici per andare a star peggio? Ad ora nessuna risposta è arrivata e neppure arriverà. Chi va in campagna elettorale può forse intestarsi il tramonto del Burlo?”