Paolo Diacono tradotto in cinese, al via progetto tra le Università di Udine e Pechino
L’Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi) di Paolo Diacono, uno dei testi più importanti della letteratura e della storia medievale, risalente all’VIII secolo, sarà tradotta in cinese grazie alla collaborazione tra l’Ateneo friulano e l’Università di Pechino. Il progetto sarà avviato formalmente lunedì 6 febbraio, alle 11, con un videocollegamento tra Palazzo Antonini Maseri e l’Ambasciata italiana in Cina. Dalla sede del Rettorato a Udine si collegheranno il rettore Roberto Pinton, la direttrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale Linda Borean, la responsabile scientifica del progetto, Laura Pani, docente di paleografia, Loris Basso e Christian Canciani, rispettivamente presidente e direttore dell’Ente Friuli nel Mondo e Cristina Lambiase, ex responsabile del Fogolâr Furlan di Pechino e ora rappresentante, in Friuli Venezia Giulia, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Nella sala conferenze dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, presso l’Ambasciata d’Italia, saranno invece presenti il console generale Simone Panfili, l’addetta scientifica Alessandra Guidi, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Federico Roberto Antonelli, il fisico friulano Sergio Cecotti, professore di fisica matematica presso il Beijing Institute of Mathematical Sciences and Applications, Daniele Macuglia, docente all’Università di Pechino, ideatore e coordinatore del progetto. «L’iniziativa è partita da un nostro giovane corregionale, Daniele Macuglia, originario di Tolmezzo, professore presso l’Accademia di Studi Interdisciplinari Avanzati dell’Università di Pechino» spiega Laura Pani, responsabile scientifica dei lavori e coautrice del volume di cui si progetta la pubblicazione entro i prossimi due anni. «L’Historia Langobardorum del monaco, storico e letterato longobardo Paolo Diacono, nato circa 1300 anni fa nel territorio dell’odierna Cividale del Friuli, rappresenta una delle opere più significative della letteratura latina medievale nonché la principale fonte per conoscere la storia dei Longobardi. Scritta in latino e divisa in sei libri, tratta della storia del popolo longobardo dalle origini mitologiche alla partenza dalla Scandinavia, all’arrivo in Italia nel 568, fino alla morte del re Liutprando nel 744. Durante tutto il Medioevo conobbe un grande successo, attestato dai circa 120 manoscritti superstiti, uno dei più antichi dei quali è oggi conservato proprio a Cividale.
Il progetto – continua Laura Pani – consentirà di realizzare il primo volume accademico in cinese su Paolo Diacono e il contesto in cui visse e operò, con la traduzione della sua opera principale. È un evento che ci mette in contatto diretto con l’Università di Pechino, una delle università più importanti del mondo, e che contribuirà a far conoscere in Cina un italiano dell’VIII secolo, così come la sua opera e la storia della nostra terra». Lunedì, nel corso della videoconferenza, si susseguiranno quattro brevi interventi scientifici: Laura Pani introdurrà la figura di Paolo Diacono; Lidia Capo, già docente dell’Università La Sapienza e curatrice dell’edizione italiana dell’Historia Langobardorum per la Fondazione Lorenzo Valla, presenterà l’opera in collegamento da Roma; Federico Wen, docente dell’Università di Lingue Straniere di Pechino, parlerà dell’introduzione della cultura e della letteratura medievale in Cina; Silvano Mo Cheng, docente dell’Università di Pechino e curatore della traduzione, discuterà l’interesse che l’opera potrà riscuotere nel panorama accademico cinese. «Tutto è cominciato durante il lockdown, quando scrivevo brevi articoli su friulani illustri per i canali social dell’Ente Friuli nel Mondo», spiega Daniele Macuglia.
«Quando mi occupai di Paolo Diacono, pochi mesi prima del mio trasferimento a Pechino, osservai subito che si trattava di un autore ancora sconosciuto in Cina, la cui opera principale, l’Historia Langobardorum, avrebbe però potuto riscuotere grande interesse nel contesto accademico e non solo. La cosa mi è stata confermata dal prof. Silvano Mo Cheng, docente del programma di italiano nella Scuola di Lingue Straniere dell’Università di Pechino, con cui mi misi in contatto non appena arrivato in Cina. La traduzione partirà dal testo latino, ma con l’ausilio fornito dall’ottima traduzione italiana di Lidia Capo». Congiuntamente a questo evento, sempre all’Ambasciata d’Italia, si terrà anche la cerimonia di riapertura del Fogolâr Furlan di Pechino, fondato in passato da Cristina Lambiase, ma da qualche tempo inattivo; Macuglia ne sarà il nuovo presidente. Per l’occasione si collegherà dal palazzo della Regione a Trieste anche l’assessora regionale alle Finanze Barbara Zilli. La cerimonia sarà presenziata dal console generale Simone Panfili e coordinata ufficialmente da Sergio Cecotti, da pochi mesi in Cina, ma già attivo nella comunità friulana.