Patrick Zaki, condannato. 3 anni senza possibilità d’appello

Patrick Zaki è stato condannato in Egitto a 3 anni di carcere, senza possibilità di appello e cassazione, ed è già stato arrestato in Tribunale, dove si trovava per la lettura della sentenza. In realtà dovrà scontarne “solo” oltre ai ventidue già passati nella patrie galere. Secondo gli osservatori internazionali la sentenza inflitta oggi dalla Procura di Mansoura  ha il sapore di una vendetta per non essere rimasto in silenzio, come gli era stato più volte chiesto. Il ricercatore è in viaggio verso la stazione di polizia di Gamasa, al Cairo. Zaki, ricercatore presso l’Egyptian Initiative for Personal Rights, è stato condannato dal Tribunale per la sicurezza dello Stato di emergenza, sulla base di un articolo di opinione pubblicato nel 2020. Alla lettura della sentenza erano presenti anche diplomatici stranieri che da tempo seguono le decine di udienze che hanno caratterizzato il processo. Tra loro due funzionari italiani e rappresentanti di Stati Uniti, Unione europea, Svizzera e Canada. Subito dopo il pronunciamento della sentenza, Zaki è stato portato via dall’aula attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all’esterno. La sentenza  ha colto di sorpresa il pool di quattro legali che assiste l’attivista che solo poche ore prima diceva di sperare almeno nell’annuncio di una data in cui sarebbe arrivato il verdetto ed invece è arriva la vendetta del regime egiziano che cometutti i regimi autoritari gonfia il petto confidando nell’inerzia lamentosa della diplomazia certamente bloccata dagli interessi economici . Zaki, che come detto in apertura ha già scontato 22 mesi sotto custodia cautelare, dovrà scontare secondo i suoi legali, solamente i restanti 14 mesi. Solo pochi giorni fa lo studente egiziano, cittadino di Bologna, si era laureato da remoto, non avendo ottenuto l’autorizzazione a venire a Bologna per discutere la tesi. L’aula della Camera ha iniziato la seduta con alcuni interventi relativi alla sentenza. “Il governo italiano dovrebbe richiamare l’ambasciatore italiano e dire cna cosa molto chiara: che non si fanno affari con chi non protegge i diritti umani” ha affermato Angelo Bonelli. “Siamo sconcertati come tutto il Paese, il ministro Tajani venga al più presto in aula per spiegare le iniziative che intende prendere” ha spiega affermato Federica Onori del Movimento 5 Stelle, parlando della condanna a 3 anni comminata in Egitto a Patrick Zaki. E Benedetto Della Vedova, anche in riferimento al recente memorandum siglato dall’Europa con la Tunisia, sottolinea: “Altro che stabilità e contenimento dei flussi migratori, pensare di fare pressione con i paesi rivieraschi sul tema dei diritti umani è una utopia”. Per il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury, quello verificatosi oggi è “il peggiore degli scenari possibili”. E anche l’Università Alma Mater di Bologna, tramite il rettore Giovanni Molari, parla di “terribile notizia che giunge del tutto inattesa, mentre abbiamo ancora negli occhi l’immagine di Patrick neolaureato con lode nel corso che gli ha fatto scegliere Bologna. Speriamo non sia confermato che questa sentenza significa altri 14 mesi di carcere: sarebbe un’ingiustizia e un dolore immenso per Patrick, per tutti i suoi cari, per tutti coloro che in questi anni hanno sofferto e resistito con lui. Tutta l’Alma Mater gli è vicina in questi momenti”. E’ arrivato anche un commento  dal governo italiano: «Il nostro impegno per una soluzione positiva sul caso di Patrick Zaki non è mai cessato, continua, abbiamo ancora fiducia», ha detto la premier Giorgia Meloni dopo la sentenza. Intanto a Bologna, città in cui si è laureato nei giorni scorsi, è stata organizzata una manifestazione in solidarietà dell’attivista da parte di Amnesty international e le diverse associazioni che negli anni si sono mobilitate per tenere viva l’attenzione sul caso di Zaki.

La vicenda approda anche in Consiglio regionale Fvg. Honsell propone venga votata una mozione

“Abbiamo appreso della notizia della condanna dello studente Patrick Zaki ad ulteriori 14 mesi di carcere, dopo un’odissea giudiziaria che ha violato ogni diritto umano”. Lo sottolinea, in una nota, il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell.

“Riteniamo che l’Italia non possa rimanere indifferente – continua il consigliere – per motivazioni di interesse e opportunismo industriale da parte di compagnie di Stato, soprattutto dopo la vicenda di Giulio Regeni”.

“Intendiamo proporre – conclude Honsell – una mozione di protesta al Consiglio regionale del Fvg”.