Presentato Festival Collega-menti dell’Università di Udine
Presentata la prima edizione del Festival “Collega-menti” organizzato dall’Università di Udine da giovedì 8 a sabato 10 e da giovedì 15 a sabato 17 giugno: in calendario ci sono 22 incontri e uno spettacolo teatrale, 75 le personalità dal mondo delle scienze, dell’arte e dell’informazione che si alterneranno sul palco di Palazzo di Toppo Wassermann, in via Gemona 92 a Udine, dove si svolgerà la manifestazione.
Sei giornate in cui il festival invita tutti i cittadini e la comunità universitaria a leggere la realtà attraverso l’incrocio di saperi e discipline, prospettive e punti di vista diversi, chiamando la scienza a confrontarsi con un presente in continuo movimento e in continua trasformazione. Uno sguardo interdisciplinare per offrire una visione d’insieme chiara, aperta e trasparente su alcuni dei temi più urgenti di oggi: cambiamento climatico, rivoluzione digitale, lavoro, salute, crisi demografica, diritti, social media. Perché, come si legge nell’introduzione al programma, “ogni società si distingue per la sua intelligenza collettiva e per la capacità di progettare il proprio futuro: una sfida continua che richiede conoscenza, consapevolezza e responsabilità da parte di tutti”. Tutti gli eventi del festival sono gratuiti.
Il festival “Collega-menti” nasce da un’idea di Multiverso (multiversoweb.it) e dell’Osservatorio sulla Multidisciplinarietà dell’ateneo. Il programma è stato definito ed elaborato dal comitato di coordinamento formato da Monica Anese, Sonia De Marchi, Andrea Lucatello, Laura Morandini, Maria Cristina Nicoli, Elisabetta Scarton, Norma Zamparo.
“Il festival è una delle iniziative di terza missione con cui l’Ateneo vuole rafforzare il proprio ruolo come agente di sviluppo economico, sociale e culturale del territorio – spiega il rettore Roberto Pinton -. Questo impegno si realizza attraverso una forte interazione con il sistema economico-produttivo, il dialogo aperto e costruttivo con le Istituzioni locali, il confronto con la cittadinanza attraverso un percorso divulgativo condiviso. In questo ultimo filone si inserisce il festival che, seguendo il filo conduttore dell’interdisciplinarità, vuole mettere a confronto saperi diversi per affrontare problemi cruciali e di interesse comune per la Società. L’obiettivo è, da una parte, stimolare l’approccio multidisciplinare tra i ricercatori dell’Ateneo su tematiche complesse e, attraverso il linguaggio divulgativo, sostenuto dalla presenza di altri numerosi e autorevoli esperti, sollecitare il pubblico, a cui queste discussioni si rivolgono, alla riflessione e coglierne le suggestioni.”
“Durante il festival – sottolinea Elisabetta Scarton, delegata del rettore al Public Engagement -, una folta rappresentanza di docenti dell’università di Udine, affiancata da colleghi e specialisti di altri atenei e centri di ricerca, informerà il pubblico sulle proprie ricerche e lo coinvolgerà per recepire osservazioni, punti di vista, preoccupazioni, provando a rispondere o immaginare e costruire assieme nuove prospettive. L’università – conclude Scarton – non vuole essere custode di una cultura esclusiva, ma iniziare a co-creare e diffondere i saperi. Il public engagement è infatti un insieme articolato di attività culturali e di divulgazione scientifica in cui ricercatori e pubblico interagiscono”.
L’inaugurazione ufficiale si svolgerà giovedì 8 giugno alle 21 con l’incontro “Cultura bene comune?” dove dialogheranno il rettore Roberto Pinton, il direttore della Fondazione Feltrinelli Massimiliano Tarantino e il presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini, moderati da Paolo Mosanghini, direttore del Messaggero Veneto. Ma gli incontri del festival inizieranno già alle 15 quando Brunetto Lotti discuterà con Andrea Gambassi, Lisa Paravan e Silvano Tagliagambe su “Scienze che si avvicinano: metodi, problemi e pratiche di interdisciplinarietà” per poi proseguire alle 17 con “Globalizzazione: un approccio interdisciplinare” con Nicola Gasbarro in dialogo con Gian Luca Foresti, Sergio Paba e Gaia Perini, mentre alle 19 appuntamento con la fotografia e il processo che conduce alla nascita di un’opera d’arte con Francesco Pitassio che si confronta con Andrea Pinotti, Moira Ricci e Roberta Valtorta.
L’ambiente, il clima e il rapporto dell’uomo con la natura saranno i protagonisti degli incontri di venerdì 9 giugno. Si inizia alle 11 con l’approfondimento sulla crisi del clima, uno dei temi più sentiti dalle nuove generazioni, e le possibili soluzioni, Alessandro Peressotti dialoga con Massimo Bernardi, Anna Postorino e Lorenzo Velotti. L’utilizzo delle risorse in un’ottica più rispettosa dell’ambiente naturale e del contesto sociale sarà il tema dell’incontro, in programma alle 17, “La sostanza delle cose: le forme del mondo che verrà” con Lorenzo Fedrizzi, Benno Albrecht e Teodoro Valente. Alle 19 Francesco Marangon con Roberto Battiston, Andrea Staid e, in collegamento, Luigi Ferrajoli, rifletterà sul legame tra ambiente, economia e povertà, sulla base dalla considerazione che l’accelerazione della crisi ambientale e climatica sta comportando un aumento delle diseguaglianze sociali a scapito delle fasce più vulnerabili della popolazione. La serata di venerdì si chiuderà alle 21 al Teatro Palamostre con lo spettacolo teatrale “Earthbound” di e con Marta Cuscunà a ingresso gratuito, preceduto da un dialogo tra Roberto Battiston e Massimo Bernardi. Si tratta di uno spettacolo di fantascienza, ispirato al saggio eco-femminista “Staying with the trouble” della filosofa Donna Haraway, che racconta del possibile mondo nuovo in cui la specie umana unisce le forze ad altre specie per salvare il pianeta e prendersene di nuovo cura.
I quattro incontri in programma sabato 10 giugno spazieranno dai temi della storia e del cibo a quelli dello spazio e della digitalizzazione. Alle 11 Andrea Zannini dialogherà con Francesca Borri, Davide Conti e Daniele Vicari su “L’uso politico della storia”, a partire dalla considerazione che la storia è sempre stata uno strumento facilmente malleabile usato per creare consenso e difendere posizioni politiche. Nel pomeriggio i lavori riprendono alle 17 con il tema dello spazio, con cui l’umanità non hai smesso di misurarsi. Ne parleranno Damiano Cantone con Marina Cobal, Andrea Guaran e Pier Luca Montessoro. Alle 19 Maria Cristina Nicoli, Nicola Gasbarro e Gianfranco Marrone si confronteranno su cosa significa “Pensare il cibo” come valore di scambio sociale secondo regole che ne condizionano l’uso e il conseguente mercato, determinando così la creazione di una cultura. La giornata e i primi tre giorni di festival termineranno alle 21 con l’incontro “Globalizzazione, digitalizzazione e lavoro” in cui Valeria Filì dialogherà con Pier Giorgio Ardeni e Teresa Numerico sul tema della rivoluzione digitale e le trasformazioni che ha prodotto nella vita quotidiana e nel lavoro.
Giovedì 15 giugno il festival ricomincerà alle 17 con un incontro dedicato a Sergio Polano a un anno dalla sua scomparsa dal titolo “La cultura del progetto: una vocazione interdisciplinare” con Giorgio Camuffo e Erik Spiekermann, geniale interprete dell’architettura dell’informazione in cui si parlerà di architettura e di design e della loro propensione al dialogo tra saperi. Di grande attualità il tema dell’incontro in programma alle 19 “I videogiochi: tra rischi e nuove potenzialità” per riflettere sulla cattiva fama di questi strumenti considerati spesso soltanto come perdite di tempo e le loro potenzialità dal punto di vista educativo e culturale. Ne parleranno Luca Chittaro, Fabio Buttussi, Riccardo Retez e, in collegamento, Paolo Ruffino. Alle 21 la giornata si chiude con un tema che interessa tutti: la salute. Francesco Curcio in dialogo con Silvio Garattini e Giovanni Boniolo nell’incontro “Chi decide della mia salute” rifletterà sulla recente esperienza della pandemia, non ancora del tutto superata, e su quanto abbia fatto emergere implicazioni su ricerca medica, diritto alla salute, etica ed equa assistenza.
Mente e corpo saranno al centro degli incontri di venerdì 16 giugno. Alle 11 Matteo Balestrieri con Felice Cimatti e Ida Dominijanni si soffermeranno su “Sensibilità e vulnerabilità: punti di forza o di debolezza?” in una società in cui determinate caratteristiche sono sempre associate a caratteristiche negative e perdenti. Il “Corpo”, come luogo di identità e di differenze, ma anche forza lavoro, organismo da curare, luogo di passioni o di violenze e molto altro ancora, sarà al centro del dialogo, in programma alle 17, tra Silvia Capodivacca, Paola Ziliotto, Patrizia Quattrocchi e Stefano Lazzer. Il calo demografico e i flussi migratori in uscita e in entrata stanno cambiando la demografia italiana: “Italiani poca gente: il cortocircuito demografico” è il tema dell’incontro delle 19 con Marco Breschi, Andrea Fumagalli e Margherita Sabrina Perra. Infine, alle 21, Silvia Bolognini con Marco Deriu e Adriano Zamperini rifletterà su “Transizione ecologica o transizione culturale” in un approfondimento sulle implicazioni sociali della transizione ecologica che viene affrontato da scienze come il diritto, la sociologia e la psicologia.
L’ultima giornata del festival, sabato 17 giugno, sarà dedicata ai cambiamenti dell’informazione, dei nuovi media, dei linguaggi e dei diritti. Il primo incontro, in programma alle 11, vedrà Simone Furlani in dialogo con Riccardo Blumer su “Esercizi di senso ovvero perché non possiamo fare a meno di cercarlo” sul bisogno costante di interpretare quello che ci sta intorno. Alle 17 Sandro Sozzo introduce l’incontro “Informazione” con Carla Piazza, Michele Morgante e Claudia Di Sciacca sul confine tra reale e virtuale creato dalla rivoluzione digitale e le conseguenze per l’informazione. “Dignità, relazioni e diritti” è il titolo dell’incontro in programma alle 19 e che vede protagonisti Francesco Bilotta in dialogo con Gaetano Azzariti e Marina Lalatta Costerbosa. Ultimo incontro della giornata, con cui si chiude anche la prima edizione del festival, è “Lingua e nuovi media: un mondo in transizione?”: alle 21 Davide Zoletto dialoga con Sergia Adamo, Giovanna Cosenza e Fabiana Fusco sul divario tra lingua letteraria e lingua parlata che rivoluzione digitale e intelligenza artificiale, i cellulari e la rete hanno reso pane quotidiano per le nuove generazioni che vivono la contemporaneità in modi del tutto inediti.
Il programma completo sarà a disposizione sul sito https://festivalcollegamenti.it/