Protocollo d’intesa tra Regione FVG e Novartis Farma S.p.A. I dubbi di Open Fvg che con una interrogazione chiede lumi
“Come Open Sinistra FVG oggi abbiamo depositato un interrogazione a risposta immediata sul protocollo d’intesa tra Regione FVG e Novartis Farma S.p.A. Il Protocollo d’Intesa tra Regione FVG e Novartis Farma S.p.A. per la “creazione di un polo regionale delle scienze della vita” allegato alla DGR N.79 del 21/1/2022, di cui è stata data ampia eco sui media suscita preoccupazione per la visione prestazionale della sanità che pone al centro il farmaco invece della persona esplicitata in premessa. Non è stato né discusso né approvato in Consiglio. Inoltre, vincolando la Regione ad una specifica casa farmaceutica, tale protocollo potrebbe compromettere relazioni con altri soggetti e non rispetterebbe il pluralismo scientifico-tecnologico che un’istituzione pubblica dovrebbe tenere: “l’ecosistema sanitario e tecnologico” regionale non può essere consegnato ad un unico soggetto. Oltre a ciò, la disponibilità dichiarata di permettere l’accesso a dati clinici riservati nel corso delle collaborazioni appare concessa con molta leggerezza. Infine, tale documento è vago quanto alle sperimentazioni di farmaci, di sistemi di controllo, e non tratta né degli investimenti che la Regione intende fare né quelli di Novartis. Abbiamo quindi chiesto alla Giunta la motivazione per cui il Consiglio non è stato interpellato preventivamente prima di consegnare la Regione e il suo ecosistema sanitario e tecnologico pubblico, compresi i dati, ad una rete che fa capo a una specifica casa farmaceutica; quali siano stati i criteri con i quali è stata scelta questa multinazionale del farmaco escludendo altre; quali investimenti la Regione intenda pianificare e con quale interesse pubblico ed infine quali ulteriori tutele dei dati sensibili personali attualmente custoditi dai sistemi regionali, oggi accessibili a chi opera in strutture pubbliche, verranno introdotte quando, a seguito del Protocollo, ci potrà accedere una multinazionale per interessi privato.” Così si è espresso il consigliere regionale di Open Sinistra FVG Furio Honsell. Domande più che legittime quelle di Honsell perchè l’idea che per essere attrattivo per le realtà multinazionali il Friuli Venezia Giulia firmi accordi economici con una di queste appare se non altro incauto. “Su questo solco (l’attratività ndr) l’accordo con Novartis, primo player internazionale per la ricerca farmaceutica, finalizzato alla realizzazione di un polo delle scienze della vita nella nostra regione è un passaggio strategico di fondamentale importanza” spiegava pochi giorni fa il presidente Massimiliano Fedriga nel corso della sottoscrizione del protocollo d’intesa tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Novartis Italia per la realizzazione di un polo dell’innovazione nell’ambito della salute attraverso una partnership pubblico/privato. Secondo Fedriga la struttura regionale ha lavorato per arrivare in tempi rapidi a questo protocollo a soli due mesi dal primo contatto con Novartis. “La visione di questa iniziativa – ha aggiunto Fedriga -, che punta all’innovazione del settore sanitario attraverso la tecnologia digitale e alla crescita delle startup, non si limita ai confini nazionali, ma guarda all’area dei Paesi limitrofi alla regione nell’ottica di un orizzonte marcatamente internazionale, vista anche la dimensione scientifica e industriale del partner che registra 50 miliardi di fatturato annui a livello globale”. Il primo passo di questa collaborazione sarà, aveve spiegato Fedriga, la costituzione di un gruppo di lavoro congiunto finalizzato a definire proposte progettuali inerenti a temi di interesse strategico per la Regione e a valorizzare le realtà del settore più innovative sul territorio, sempre con l’obiettivo di dar vita a un polo regionale delle scienze della vita. Da parte sua, l’assessore regionale alla Ricerca, Alessia Rosolen, ha ricordato le azioni messe in atto della Regione nell’ambito della ricerca nel settore della salute. Tra queste la costituzione del cluster regionale di scienze della vita individuando nel Polo tecnologico Alto Adriatico il soggetto gestore e la costruzione di tutto il sistema di Digital innovation hub integrando nelle attività l’intero l’ambito socio sanitario. Inoltre Rosolen ha evidenziato le risorse previste a bilancio (15 mln) per la costituzione di una fondazione pubblico/privato finalizzata a favorire lo sviluppo delle startup sul territorio e la costituzione di un fondo per trasformare le stesse startup in aziende. A far da base economica all’accordo, finalizzato allo sviluppo delle startup, anche i 9 milioni dei fondi Fesr. A questi stanziamenti regionali, ha puntualizzato l’assessore, si andranno poi a sommare quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Infine, l’amministratore delegato di Novartis Italia, Pasquale Frega, aveva sottolineato come questo accordo, fondato sulla vicinanza ai cittadini e sull’innovazione digitale, rappresenti una prima importante tappa nel percorso della sanità italiana. “L’azienda – ha detto ancora – sosterrà questo progetto con tutte le sue risorse, in termini di esperienze che negli ultimi anni si sono arricchite di nuove e maggiori competenze informatiche”. E il tutto nel piccolo Fvg. Crediamo che gatta ci covi anche perchè una operazione del genere fatta fatta in soli due mesi lascia ulteriormente perplessi. Fa bene Honsell a chiedere lumi