Pubblicato il rapporto mondiale sul clima nel 2022 prodotto dall’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO)
E’ stato pubblicato il rapporto mondiale sul clima nel 2022 prodotto dall’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO) al quale farà seguito la presentazione del rapporto sullo stato del clima in Europa da parte del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus. Il rapporto Onu si concentra sui principali indicatori climatici: gas serra, temperature, innalzamento del livello del mare, calore oceanico e acidificazione, ghiaccio marino e ghiacciai. Evidenzia anche gli impatti dei cambiamenti climatici e delle condizioni meteorologiche estreme. Ecco alcuni dei punti principali del rapporto:
Siccità, inondazioni e ondate di caldo colpiscono vaste parti del mondo e i costi sono in aumento;
Le concentrazioni dei tre principali gas serra – anidride carbonica, metano e protossido d’azoto – hanno raggiunto livelli record nel 2021; , l’ultimo anno per il quale sono disponibili valori globali consolidati (1984-2021).
Le temperature medie globali degli ultimi 8 anni sono state le più alte mai registrate. La temperatura media globale nel 2022 è stata di 1,15 ºC superiore alla media del 1850-1900.
Il livello del mare e il calore dell’oceano sono a livelli record – e questa tendenza continuerà per molti secoli;
Il ghiaccio marino antartico scende al minimo storico L’Europa infrange i record per la fusione dei ghiacciai;
I ghiacciai di riferimento per i quali si hanno osservazioni a lungo termine hanno registrato una variazione media di spessore di oltre 1,3 metri tra ottobre 2021 e ottobre 2022. Questa perdita è molto più grande della media dell’ultimo decennio. La perdita cumulativa di spessore dal 1970 ammonta a quasi 30 metri.
Oltre agli indicatori climatici, la relazione si concentra sugli impatti. Secondo il rapporto, durante il 2022, il clima pericoloso e gli eventi meteorologici hanno determinato nuovi spostamenti di popolazione e peggiorato le condizioni per molti dei 95 milioni di persone che già vivevano in sfollamento all’inizio dell’anno.
A commento dei dati il segretario generale dell’Onu António Guterres ha ribadito per l’ennesima una volta che:
“Abbiamo gli strumenti, le conoscenze e le soluzioni. Ma dobbiamo muoverci. Abbiamo bisogno di un’azione climatica accelerata con riduzioni delle emissioni più profonde e rapide per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius. Abbiamo anche bisogno di investimenti massicci per l’adattamento e la resilienza, in particolare per i paesi e le comunità più vulnerabili che hanno fatto il minimo per causare la crisi”.